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I verbi modali tedeschi e i loro contesti d'uso

I verbi modali tedeschi e i loro contesti d'uso

€ 17,00

Questo volume offre un’introduzione ai contesti d’uso dei verbi modali nella lingua tedesca: il lavoro si propone principalmente di descrivere quelli in cui emergano le differenti letture che possono essere attribuite a un verbo modale tedesco. A seconda dello specifico contesto – come è noto – un verbo modale può esprimere un obbligo, una capacità soggettiva, l’indicazione di un permesso ma anche il grado di conoscenza del parlante rispetto a un certo stato di cose. Dopo una introduzione generale alle analisi semantica e sintattica dei verbi modali sono presi in considerazione le specificità dei costrutti modali tedeschi e i contesti che ne determinano (cioè favoriscono o sfavoriscono) l’interpretazione. Questa seconda edizione del testo mette in particolare risalto una proposta di analisi teorica dei verbi modali tedeschi, proponendo una codifica sintattica dei tratti che li caratterizzano. Andrea Padovan insegna Lingua e Linguistica tedesca nel Dipartimento di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Verona. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Linguistica tedesca all’Università di Padova. I suoi principali interessi di ricerca sono costituiti dalla sintassi della subordinazione e della temporalità in tedesco e nelle lingue germaniche minoritarie parlate in Italia settentrionale, sia da un punto di vista contrastivo intra-germanico sia dal punto di vista del contatto linguistico germanico-romanzo. Indice Premessa ISBN: 9788854956049 Collana: Glottologia, Linguistica, Lingue e letterature straniere Autore: Andrea Padovan Edizione: 2023 Stato:disponibile

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Nel segno della conoscenza

Nel segno della conoscenza

€ 30,00

Il libro è stato presentato in Aula Magna il 27 settembre 2022, alla presenza della Rettrice, in occasione della ricorrenza degli 800 anni di storia e donato dal Rotary Club Padova all'Università di Padova. l'evento su Il Bolive Nel segno della conoscenza è un dizionario biografico dei soci del Rotary Club Padova che sono mancati e sono stati docenti dell’Ateneo ad alti livelli di ricerca didattica e gestione, sempre nello spirito della Patavina libertas. Il libro è stato ideato e realizzato con l’obiettivo di mantenerne vivo il ricordo e nel contempo vuole essere un omaggio all’Università nella ricorrenza dei suoi 800 anni di storia. Vi sono ritratti 74 profili biografici, frutto di accurate ricerche documentarie, condotte secondo un disegno unitario. Insieme formano una sorta di “mosaico”, in cui le diverse “tessere” danno vita a un’opera da consultare o leggere a più livelli. L’alto profilo delle personalità ritratte, il peso delle vicende e degli eventi ad esse collegato, sono una testimonianza dell’importanza del ruolo rivestito da tanti soci-docenti del Club (fondato nel 1949) nella vita dell’Ateneo in oltre settanta anni e del legame “storico” consolidatosi con l’Università di Padova. Il corpus dei 74 profili biografici, ideato dal Rotary Club Padova, è stato redatto da docenti, spesso allievi o collaboratori delle personalità ritratte, e da esperti e profondi conoscitori in ambito umanistico, medico, tecnico-scientifico e giuridico. Tutti i collaboratori coinvolti, soci del Club o sostenitori esterni dell’iniziativa editoriale, insieme hanno offerto il loro prezioso contributo alla realizzazione del libro. Il coordinamento del progetto editoriale è stato sovrinteso in tutte le sue fasi da un comitato di redazione che ha lavorato a stretto contatto. ISBN: 9788854955370 Collana: Scienze storiche Curatori: Maristella Agosti, Alessandro Calegari, Luigi Chieco Bianchi, Michele Forin, Angelo Gatta, Claudio Griggio Edizione: 2022 Stato: disponibile da fine settembre  

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Le cose accadono

Le cose accadono

€ 17,00

C’è spazio per la libertà in un Universo deterministico? Le decisioni che prendo vengono dalla mia coscienza, dal mio Io? Considerazioni filosofiche dicono di no: al principio causa→effetto, che dura ininterrotto dalla cosiddetta singolarità iniziale, non si sfugge. Inoltre, recenti esperimenti neuroscientifici indicano anche che la coscienza soggettiva prende semplicemente atto dell’azione, retrodatandola e assumendosene erroneamente la responsabilità. L’Io è spettatore, non attore né tantomeno regista. Quindi l’aspetto retributivo della pena appare assurdo, mancando del tutto l’elemento soggettivo; sarebbe come punire il personaggio di un sogno, che esiste solo nell’Inconscio e lì agisce, esso crede, liberamente. E forse qualsiasi aspetto della pena è un assurdo, nemmeno capace di agire da deterrente, poiché le cose dovevano comunque andare in quel dato modo. A nessuno piace sentirsi una marionetta, ma non dobbiamo chiudere gli occhi davanti a queste evidenze. La speranza è che non lo faccia neppure il giudicante; il quale comunque, essendo parte dell’Universo naturalistico, giudica secondo necessità, cioè deterministicamente e non liberamente.   Edoardo Casiglia, medico chirurgo, criminologo criminalista (psicologia giuridica) e antropologo forense, è specialista in Cardiologia, Farmacologia e Anestesia-Rianimazione, Clinical Hypertension Specialist e Ipnologo-Ipnositerapeuta (European Certificate of Hypnosis). All’Università di Padova insegna Ipnosi in Medicina e nella Ricerca, avendovi a lungo insegnato Medicina interna e Medicina d’urgenza. Didatta e membro del Direttivo dell’Istituto Granone CIICS di Torino, vi insegna Ipnosi in Analgesia e Anestesia, Fisiologia dell’Ipnosi e aspetti della ricerca con Ipnosi. All’Istituto Artigianelli di Trento svolge docenza e fa ricerca sulla mente. Vanta oltre 700 pubblicazioni e 15 libri monografici di ambito medico e psicologico.   Indice Premesse e scopo del libro ISBN: 9788854955301 Collana: Scienze giuridiche Autore: Edoardo Casiglia Edizione: 2022 Stato: disponibile

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Le fatiche di Persiles e Sigismunda

Le fatiche di Persiles e Sigismunda

€ 50,00

Il Persiles (1617), romanzo postumo al quale Cervantes lavorò fino agli ultimi giorni di vita, è l’ennesimo cimento dell’autore nella tradizione narrativa nota al suo tempo. Il terreno di confronto è il romanzo greco e l’interlocutore ideale è Eliodoro con le Etiopiche. Cervantes sfrutta a fondo il dispositivo del libro di avventure e, come gli è tipico, segue i personaggi lungo un doppio itinerario di parole che raccontano il mondo e al contempo indagano ragioni e scaturigine dell’arte. Nel viaggio che – tra Atlantico e vecchio mondo, Tule e Roma – compone in una traiettoria lo spazio occidentale noto al tempo, la protagonista femminile si confronta coi propri simulacri figurativi, che si moltiplicano e la pongono di fronte alla vertigine del doppio o la trasformano in una dea equorea che emerge naufraga dai mari. La politica imperiale, intanto, ha spostato il baricentro d’interessi dal Mediterraneo verso le nuove rotte; il mondo è cambiato e Cervantes ne coglie il drammatico significato politico. Giovanni Cara insegna Letteratura spagnola nell’Università di Padova. Si occupa specialmente dei secoli d’oro e di romanzo tra Otto e Novecento. Tra le sue pubblicazioni in volume: Il vejamen in Spagna nella prima metà del XVII secolo (Bulzoni, 2001); Studi su Cervantes (Cleup, 2010); Repertorio delle continuazioni italiane ai romanzi cavallereschi spagnoli con Anna Bognolo e Stefano Neri (Bulzoni, 2013); l’edizione di Tirso de Molina, El condenado por desconfiado /  Dannato perché incredulo, nel volume I su Il teatro dei Secoli d’Oro (Bompiani, 2014). Indice Estratto dell'Introduzione Incipit del Libro primo delle fatiche di Persiles e Sigismunda ISBN: 9788854954823 Collana: La zattera di pietra, 1 Autore: Miguel de Cervantes Curatore: Giovanni Cara Edizione: 2022 Stato: disponibile

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Gramatica spagnuola e italiana

Gramatica spagnuola e italiana

€ 22,00

La Gramatica spagnuola e italiana de Mattia Chirchmair fue publicada en Florencia por primera vez en 1709 y reeditada en 1734 en la misma ciudad. Se trata de una obra que forma parte de un conjunto de textos poco estudiados en el ámbito de la tradición historiográfica de la enseñanza del español en Italia. Esta edición crítica se fundamenta en la príncipe con una presentación coherente de las variantes basada en la collatio de las dos ediciones, destacando la clara intención contrastiva del autor en un texto que presenta un amplio aparato ejemplar, elemento fundamental de su metodología gramaticográfica y didáctica. Giulia Nalesso es investigadora y docente de Lengua Española en la Universidad de Padua. Sus intereses de investigación abarcan dos líneas relacionadas con la enseñanza-aprendizaje del español como lengua extranjera: la primera se refiere a estudios sobre la competencia léxica de aprendientes italófonos; la segunda se desarrolla en historiografía gramatical y lexicográfica, en el marco de las Humanidades Digitales basándose en herramientas electrónicas para la digitalización y edición digital de textos antiguos. Índice Presentacíon de Carmen Castillo Peña ISBN: 9788854954472 Collana: EPIGRAMA, 5 Autore: Mattia Chirchmair Curatore: Giulia Nalesso Edizione: 2023 Stato: disponibile

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Deus, ovvero il Gioco della Vita

Deus, ovvero il Gioco della Vita

€ 12,00

Lungo quei confini ideali che separano credenti e atei, ritenuti ormai rigidi e immutabili, alcuni recenti fermenti intellettuali hanno aperto una breccia imprevista e innova­trice. Dopo una profonda analisi critica tra le credenze della fede e la propria ragione, il raffinato teologo Vito Mancuso ha deciso di classificare sé stesso come “post-cristiano”. Una scelta sofferta e rivoluzionaria, che tuttavia non rinnega le basi del cristianesimo, né vuole essere inutilmente polemica con i miscredenti. L’autore di questo saggio ha compiuto un percorso ana­logo partendo dal campo avverso. Bruno Gianni si auto de­finisce “post-ateo” perché ha scoperto che anche tra i mi­scredenti prosperano bigotti e false credenze. Se lo studio di Dio parte non dai mirabolanti super-poteri che gli vengono attribuiti o negati dalle contrapposte tradizioni, ma dalle azioni divine che si riflettono sulla biosfera, allora è possi­bile tracciare qualche tratto caratteristico del compilatore del Gioco della Vita. Un’operazione non facile, che perciò richiede una tregua nelle futili ostilità tra atei e credenti, per poi contribuire assieme alla ricerca di una teologia raziona­le. Una sintesi critica che culmina in questo saggio teologico breve, di agile e spumeggiante lettura e tuttavia profondo; a tratti rivoluzionario. Una ricerca che parte da elementi apparentemente dissonanti e oggi obsoleti. Dall’analisi dei comanda­menti sessuali imposti da Yahweh, per proseguire poi con il ruolo ar­caico, e tuttavia attuale, del primo­genito. Un ruolo che idealizza Gesù come legittimo erede al trono del mondo. Si prosegue poi con l’Infi­nitsmo, cioè l’attuale teologia che assolve Dio dai mali della vita ad­dossandone la responsabilità ad una natura Darwiniana. Arriva infine la parte razionale che riunisce il tutto tramite il con­cetto di Singolarità Statistica, ovve­ro con gli eventi a probabilità zero senza l’intervento di una mente pensante. Il risultato di questa ete­rogenesi dei fini porta la firma di Deus, il compilatore occulto di quel Gioco della Vita che coinvolge tutte le tragicomiche marionette umane. Il percorso culturale di Bruno Gianni è decisamente insolito. Dapprima insegnante di elettroni­ca, all’apparire delle prime applica­zioni digitali subisce il fascino dei linguaggi di programmazione ed esce dalla scuola per dedicarsi alla produzione di schede computerizzate. L’uso del rigore logico proprio degli algoritmi, convive in lui con l’amore per gli studi di storia e fi­losofia. Ecco perché inizia a scrivere saggi dedicati ai suoi argomenti preferiti: antropologia culturale e teologia. La convivenza mentale tra il programmatore ed il filoso-fo, conduce questo pensatore ateo alla scoperta di una mente aliena: il Deus compilatore del Gioco della Vita. Una scoperta che non sfocia in una conversione consolatrice, ma nella tragica e fredda ribellione di un pensatore post-ateo. Indice Capitolo Zero ISBN: 9788854956377 Collana: Filosofia Autore: Bruno Gianni Edizione: 2023 Stato: disponibile

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Puzzle

Puzzle

€ 16,00

I pezzi di un mondo Puzzle, un mondo scomposto, dove le tessere che lo compongono spesso si incastrano faticosamente le une accanto alle altre, ma allo stesso tempo, proprio perché ricomponibile, un mondo che ci permette di ricomporci all’interno del suo caos. Lasciamo ora a voi l’opportunità di leggere nelle opere di Beppino Zago la vostra realtà o ciò che vi detterà l’immaginazione. Note sulla vita di Beppino Zago Beppino Zago è nato nel 1945 a Piove di Sacco (Pd). Durante gli studi classici è stato legato contrattualmente con la “Galleria 1+1” di Padova, per la quale ha lavorato per sette anni. Durante questo periodo ha appreso l’uso del bianco e nero e dell’incisione. Le incisioni proponevano immagini preziose e angoscianti, fra Klimt e Beardsley. Ha poi iniziato la produzione di micropitture a colori e tale attività ha riscosso notevole successo con una mostra a Milano presso Franco Maria Ricci nel 1976. Quindi per un decennio si è dedicato alla favolistica, illustrando per la casa Editori Fabbri temi di Puskin, Andersen, von Brentano e Twain che vengono esportati anche in Giappone. Ha curato inoltre, per Livio Garzanti, la collana “Eroi ed Eroine”, accettando altresì committenze della casa editrice “La Scuola” di Brescia. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti e la Dott.ssa Christa Baumgat ha raccolto la sua documentazione presso gli Archivi storici dell’arte italiana del 900 a Firenze. È tornato alla “Galleria 1+1” con temi elisabettiani prima, e in un secondo tempo, grazie alle sollecitazioni del Prof. Giampiero Bozzolato, che è successo nel ruolo di maestro al compianto Prof. Sergio Bettini, si è misurato con temi più impegnativi, sempre nell’ambito neoromantico. Nel 1990 ha allestito alcune mostre nella città natale. Insoddisfatto tuttavia da tali esperienze si è ritirato a vita privata e ha continuato incessantemente a produrre disegni, chine e tempere a cui non metteva né titoli né date, come se il tempo fosse fermo tra le mura della sua casa natale da cui non si è più mosso e dove si è spento il 24 luglio 2016 con il conforto delle sorelle. Emma Zago, sorella maggiore di Beppino, psicologa e psicoterapeuta, ha svolto attività clinica come primario psicologo nei Servizi d’Igiene mentale dell’ULS 6 di Padova. Socio didatta SIPPR (Società Italiana di Psicologia e Psicoterapia Relazionale) e SIRTS (Società Italiana di Ricerca e Terapia Sistemica), ha avuto numerosi incarichi di insegnamento. È autrice di molte pubblicazioni tra cui Droga: Prevenzione e Terapia (Mastrogiacomo Editore, 1980). Continua ad occuparsi di temi sociali e culturali, compresa la vasta raccolta delle opere del fratello artista. ISBN: 9788854955806 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autrice: Emma Zago Edizione: 2022 Stato: disponibile

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Lo spettatore condannato a morte

Lo spettatore condannato a morte

€ 16,00

Riuniti in un improbabile tribunale per giudicare, o meglio per condannare, i personaggi della pièce di Visniec compiono un itinerario in apparenza illogico e divagante, che trova radici profonde e riconosciute, benché non esclusive, nel teatro di Ionesco e si arricchisce in sordina di problematiche contemporanee. “Lo spettatore condannato a morte – scrive Renzi nella prefazione – sarà veramente una parodia della giustizia? oppure no? o bisogna andare a cercare da qualche altra parte? e dove?” Le risposte non sembrano semplici né ovvie, ma appare evidente che in gioco c’è anche e forse soprattutto un’idea di teatro che sembra realizzarsi in una continua oscillazione “fra l’affermazione e la distruzione dell’illusione scenica” (G. Losseroy) e trova la sua dimensione irrinunciabile, affermata dallo stesso autore, in una poetica “che implica la poesia, l’onirismo”. È anche questa poetica sotterranea che la traduzione italiana della versione francese della pièce, indicata da Vișniec stesso come versione di riferimento, ha cercato di non dimenticare. Matei Vișniec, drammaturgo, poeta e romanziere, nato nel 1956 a Rădăuţi (Romania), al confine con l’Ucraina, ed emigrato in Francia nel 1987, è oggi un commediografo di fama internazionale. Scritte dapprima in romeno e poi via via sempre più in francese, le sue pièces sono tradotte in molte lingue e sono rappresentate sui palcoscenici di tutto il mondo. Lo spettatore condannato a morte, scritta in romeno nel 1984 (rappresentata nel 1985), ovviamente non in Romania ma in Francia, è stata ripresa dal suo autore nel 1997 e tradotta da lui stesso in francese con la collaborazione di Claire Jéquier. Viene qui presentata per la prima volta in traduzione italiana. In un’intervista di Emilia David, l’autore tratta a fondo il problema della traduzione delle sue opere, che, nel suo caso, è soprattutto un problema di autotraduzione. Nella sua Prefazione iniziale, Lorenzo Renzi presenta a tutto tondo la figura poliedrica di Matei Vis¸niec e la ricca problematica che è sottesa nella sua opera. Ma ci assicura per prima cosa che leggendo i romanzi o assistendo alle sue pièces “il divertimento è assicurato”. Maria Emanuela Raffi ha insegnato Lingua e letteratura francese all’Università di Padova. Ha tradotto, fra l’altro, la corrispondenza di Rimbaud (Epistolario) per l’edizione italiana delle Opere complete (Einaudi-Gallimard, 1992). Indice ISBN: 9788854956254 Collana: Teatro Autore: Matei Visniec Edizione: 2023 Stato: disponibile

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Omaggio a Vittorio Ruglioni

Omaggio a Vittorio Ruglioni

€ 25,00

"Omaggio a Vittorio Ruglioni" è il titolo della mostra promossa dalla Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia, 18 marzo - 23 aprile 2023). Il catalogo si apre con una nota di Francesca Brandes ed è chiuso da preziosi 'frammenti critici', un modo discreto quanto efficace per suggerire al visitatore come trovare la via più congeniale per entrare in contatto con l'opera di Ruglioni, illustrandone insieme una adeguata collocazione nel contemporaneo.   Vittorio Ruglioni (1936-2003) nato a Pratovecchio, in provincia di Arezzo, è cresciuto a Conegliano. Si è laureato a Bologna in Medicina veterinaria. Nel 1965 si trasferisce in Svizzera, a Chiasso, dove resta fino al 1973. In questo periodo ha conosciuto Felice Filippini, del quale ha frequentato assiduamente lo studio e dal quale ha avuto consigli e grande amicizia. Trasferitosi poi a Venezia si è dedicato a innovative ricerche in campo pittorico. Contemporaneamente frequenta la facoltà di Filosofia, sostiene tutti gli esami, ma non discuterà mai la tesi, per contestazione. Fin dall’inizio la sua pittura ha mirato alla rappresentazione di una situazione esistenziale umana, che lo ha fatto avvicinare al movimento dei neo-figurativi.     ISBN: 9788854956186 Collana: Storia dell´arte - Museologia Curatore: Valter Esposito Edizione: 2023 Stato: disponibile

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I livelli affrancabili delle Dimesse di Padova

I livelli affrancabili delle Dimesse di Padova

€ 16,00

La schedatura delle carte dell’archivio storico delle Dimesse di Padova ha fatto emergere una cospicua documentazione relativa ai livelli affrancabili, che – come è noto – erano dei prestiti «dissimulati», la cui forma documentaria è costituita da un insieme di instrumenta notarili; in estrema sintesi nel primo documento era registrata la compravendita di un bene, mentre nel secondo – detto anche promissio francandi – l’acquirente si impegnava a retrocedere al venditore la piena proprietà del bene, previa restituzione in un arco temporale prestabilito dell’intero capitale, comprensivo degli interessi nel frattempo maturati. Tale materiale documentario, proprio per la sua complessità, meritava di essere descritto e contestualizzato, soprattutto nella sua articolazione interna. Il quadro che risulta emergere dallo studio è quello di una società padovana dell’Età tardo-moderna in cui alcuni esponenti di una variegata nobiltà cittadina e qualche noto personaggio – per esempio Giuseppe Tartini – si fanno finanziare le loro necessità ordinarie e straordinarie da istituti religiosi economicamente prosperi e pienamente consapevoli di svolgere un’attività creditizia vantaggiosa, aggirando i divieti imposti dal diritto canonico a proposito del prestito ad interesse. Mario Brogi è professore associato di Archivistica, Archivistica speciale e Storia degli Archivi nell’Università di Padova. Si è occupato di archivi storici dei comuni della Provincia di Siena, di quelli dei Consorzi di Bonifica veneti e del materiale documentario prodotto e conservato dagli Istituti secolari femminili. Luca Busolli si è laureato in Storia nell’Università di Padova nell’a.a. 2020-2021 con una tesi sulle Forme di finanziamento dell’Istituto secolare delle Dimesse. Recentemente si è interessato ai sistemi contabili delle istituzioni venete in epoca moderna e all’attività creditizia degli istituti religiosi padovani nel secolo XVIII. Indice Premessa ISBN: 9788854956353 Collana: Scienze storiche Autori: Mario Brogi, Luca Busolli Edizione: 2022 Stato: disponibile

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