Un taccuino di cuoio consunto e di una certa eleganza: un numero consistente di fogli di carta pregiata, in parte scritti, in parte bianchi e tralasciati. Altre lettere ed alcuni album di fotografie. Tutto custodito come reliquie.
Una data, 4/12/1943, già inserita nel titolo di un’opera ed ora ritrovata alla fine di un diario, rimasto interrotto. Data che assumerà ancor più valore emblematico, come di uno spartiacque fra un mondo irripetibile ed un altro che forzatamente lo dovrà seguire.
Una scrittura piana, immediata e priva di pentimenti, che ci porta ad attraversare con passaggi successivi tutto il periodo agitato e tragico del primo Novecento, ad iniziare da quello elementare, umano e biografico, che riguarda la vita di tutte le persone, e al quale ne succederanno altri, come per una stratificazione successiva. Quello sociale, del rapporto con la cultura dominante ed innescato dal matrimonio misto ed infine quello politico, reso drammatico e poi tragico dalle leggi ‘razziali’, che dal 10/11/1938, con una progressione terrificante, comporteranno dapprima la perdita del posto di lavoro e poi l’arresto, la deportazione e l’annientamento ad Auschwitz di Emma ed Anna.
Dal baratro spaventoso, Primo, autore del diario, si salverà per l’amore di Paolina e della sua famiglia.
Italo Baratella è nato a Este nel 1940, dove risiede.
Penultimo di una famiglia numerosa, insediatasi a Este all’inizio del ’900.
Operatore bancario, è sempre stato molto attento agli interessi culturali, storici e musicali della propria città. Fotoamatore dilettante.
Nel 2005 per Zielo Editore ha pubblicato: Este, 4/12/1943. L’arresto delle Zevi.
ISBN: 9788861290921 Collana: Varia Autore: Baratella Italo Edizione 2007 Stato: non disponibile
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