L'interesse di sovrani e uomini di chiesa per l'organo ha caratterizzato la presenza dello strumento dall'età ellenistica sino a tutto il primo millennio. Scienziati e poeti, scultori e artisti, cronisti e storici hanno espresso, ciascuno con il proprio linguaggio, l'essenza regale della complessa macchina sonora, cogliendo di essa l'aspetto meraviglioso e straordinario, degno di rappresentare l'autorità indiscussa del sovrano che è capace di realizzarla. Tali testimonianze, alcune delle quali sono presentate qui per la prima volta o secondo una prospettiva inedita, raccontano nel contesto delle relazioni tra musica e potere la storia meno nota del -re' degli strumenti.
Paola Dessì è dottore di ricerca in Musicologia e Beni musicali. Si occupa di medioevo e tardo antico ed ha scritto, tra l'altro, ´Cantantibus organis: musica per i francescani di Ravenna nei secoli XIII-XIV´ (Bologna 2002). In qualità di organista e clavicembalista si è occupata della ´cognitione delle dita´ e ha pubblicato in riviste specializzate alcuni articoli confluiti nel volume ´Ipotesi di ricostruzione storica della diteggiatura antica´ (Bergamo 1996).
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