Il ´judicial review´, nato negli Stati Uniti già prima della celebre sentenza ´Marbury v. Madison´, comporta il rischio di cortocircuitare il processo democratico. L'attribuzione al giudiziario della possibilità di sindacare l´operato del legislatore può essere vista, infatti, come una limitazione del ruolo del corpo legislativo, il quale, a differenza dei giudici, rappresenta la volontà del popolo. Il ´judicial activism´ delle Corti, quell'attitudine, cioè, che spinge i giudici a sentirsi parte attiva nel processo di creazione di nuovi diritti, rende maggiormente percepibile il problema. Da ciò l'idea della dottrina di diluire la conflittualità generata dal ´judicial activism´ in una ricostruzione teorica che collochi i giudici costituzionali nella dinamica dei poteri. Il presente volume ricostruisce le premesse teoriche di tale approccio, con l'intento di renderlo applicabile a contesti diversi da quelli in cui è nato.
Sergio Gerotto è ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell´Università di Padova. Ha pubblicato numerosi lavori su riviste giuridiche e il volume ´La partecipazione di Regioni e Cantoni alle funzioni dello Stato centrale. Gli ordinamenti italiano e svizzero a confronto´ (Basilea, 2003). Ha conseguito il dottorato di ricerca in Diritto costituzionale all´Università di Friburgo (Svizzera). à membro dell´´International Association of Constitutional Law´.
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