L'esperto è colui che sa di non sapere mai abbastanza. Colui che avendo molto vissuto ha conosciuto, come afferma H.G. Gadamer, 'i limiti di ogni previsione e l'insicurezza di ogni progetto', e proprio per questo resta aperto a nuove consapevolezze.
In ambito sanitario il professionista, infermiere o educatore, diviene esperto se, riconosciuto il valore della singolarità di ogni storia di vita, si impegna a rischiare: accetta cioè l'eventualità dell'errore, dello scacco, del rifiuto nel tentativo, mai scontato, di avvicinarsi all'altro per comprendere il suo punto di vista, il suo progetto di vita, le sue speranze e le sue paure. Cerca cioè ad ogni costo, con fatica, determinazione, di educare l'altro, cioè di averne cura, di accompagnarlo, sostenerlo, guidarlo in una esperienza difficile e devastante, come quella della malattia. Un accompagnamento che può dirsi educativo solo se sa guardare oltre, oltre il presente, oltre la malattia, verso un domani ripensato alla luce di ciò che resta nella sua vita, nonostante tutto, di umano e di significativo.
È proprio per questo che nella competenza di un professionista che agisce nell'ambito sanitario occorre introdurre e approfondire una componente pedagogica ormai imprescindibile nella presa in carico del paziente, quale persona in fieri, oltre e nonostante la malattia.
Il presente lavoro si propone come supporto didattico ai corsi di Pedagogia generale e Metodologia educativa per la formazione di base di infermieri professionali ed educatori sanitari e contiene appunti ed esercitazioni.
Autore: Natascia Bobbo, dottore di ricerca in Scienze pedagogiche e didattiche, attualmente è ricercatrice in Pedagogia Generale presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università degli studi di Padova. Insegna Fondamenti Pedagogici di Educazione al Paziente, Pedagogia Generale e Metodologia educativa presso la medesima università.
Svolge attività di formazione continua ECM. Ha già pubblicato Bambini in ospedale. Riflessioni pedagogiche e prospettive educative ed Educazione al limite di fronte al dolore e alla morte dei bambini (entrambi per PensaMultimedia, 2004).
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