Nel processo di unificazione del nostro Paese la scuola tutta, quella elementare in particolare, svolse un ruolo da protagonista in quanto chiamata 'a fare gli italiani'. Bisognava combattere l´analfabetismo ed insegnare a maschi e femmine almeno i primi rudimenti del sapere, condizione insieme di civilizzazione e di italianizzazione del nuovo regno. Per sintetizzare questi impegni si disse che si andava a scuola per imparare a leggere, scrivere, far di conto e a portarsi da galantuomini. La prima parte di questa espressione è entrata nel linguaggio comune tanto che viene ancor´oggi utilizzata. Si perdette ben presto l´ultima parte (e forse dovremmo chiederci perché) ma qui la ricordiamo nella sua interezza come augurio alla nostra scuola di non essere solo dispensatrice di conoscenze ma anche luogo per la formazione dei cittadini.
La curatrice: Patrizia Zamperlin insegna Storia della scuola e delle istituzioni educative nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Padova dove è anche responsabile scientifico del Museo dell'Educazione, istituito dal Dipartimento di scienze dell'Educazione. www.museo.educazione.unipd.it
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