Un costante, accurato programma di 'spostamento-metonimia' (probabilmente della stessa natura, o lunghezza d'onda, che Sanguineti attribuisce anche al Gozzano delle Lettere dall'India), sia nello spazio che nel tempo, favorisce e risulta la costante del provvisorio, dell'itinerante. Uno degli aspetti più seducenti delle tecniche narrative di Troisio sembra consistere nel suggerire, nel riuscire a dirci le cose senza volerlo, come se si tradisse per eccesso di ingenuità, comunicando/rendendo quella percezione immediata informe/rimossa nel fondaco del cervello. Ne risulta più un irredimibile Peter Pan che Robinson, più un saggio rassegnato Münchhausen che il Cappellaio Matto. (dalla postfazione di Teo Rapagnetta)
L'Autore | Luciano Troisio, nato nella Venezia Giulia da madre padovana e padre leccese, ha insegnato per dieci anni nelle scuolette di paesini fangosi e paludosi del padovano, poi nelle università di Padova, Pechino, Shanghai, Bratislava, Lubiana. È stato visiting prof. a Tokyo e Melbourne. È autore di varie pubblicazioni scientifiche e sperimentali, nonché di opere di narrativa e poesia. Accanito globetrotter, flaneur e perdigiorno, ha viaggiato in America, Cina, India, Penisola indocinese e Sudest asiatico. È socio della Sumatran Orang Society e del Perama Club di Bali.
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