…per i pochi lettori che s'interessano alla genesi di un libro
Un'improvvisa intuizione lo fece rimanere immobile.
La risposta alle domande cosa vuol dire scrivere? Perché e di che cosa si dovrebbe scrivere? non era nelle pagine piene di segni, ma nel foglio ancora bianco che teneva fra le mani. Forse era quello il punto di arrivo della sua ricerca. Un percorso di disciplina, fatica, talvolta scoramento, che a volte l'aveva portato vicino al significato e alla bellezza, aperto al mondo. Momenti di gioia intensa.
Aveva tentato di percorrere una strada che lo allontanasse da sé stesso, nella speranza di avvicinarsi al vero e al bello, e produrre gioia anche nel lettore. Non è questa una caratteristica della letteratura? La capacità di avvicinare scrittore e lettore, in preda ad un piacere che ha radici comuni e li rende indistinguibili. Lo confortava pensare che scrittura e lettura hanno un valore equivalente, e coloro che soffrono per il mancato riconoscimento del loro talento nella prima, possono trovare realizzazione nella seconda.
Altri aspetti dello scrivere gli erano cari. La ricerca di una frase che non ha alternative, il provare a scrivere breve, per concludere prima di annoiare, il divertimento nell'inventare storie e protagonisti che sfuggono al progetto iniziale, acquistano un'imprevedibile autonomia e conducono scrittore e lettore in luoghi che non pensavano di frequentare.
Sentiva però che questo non giustificava pienamente la felicità che provava nello scrivere o leggere, e la risposta era in quel foglio bianco. Chiuse gli occhi, e avvertì chiaramente la forza anticipatrice che gli faceva desiderare ciò che stava per scrivere. La sentiva anche prima e durante la lettura, e dimostrava che certe pause non sono vuote, fanno parte di una melodia o di un dialogo. Gli spazi fra le righe sono come il silenzio che precede la musica e anticipa il piacere per ciò che sentiremo.
Ecco perché la letteratura dà gioia. La sua forza fa uscire dai vincoli dell'attimo presente ed entrare in una dimensione temporale, una prospettiva. Non c'è descrizione della felicità che non incontri il rapporto fra istanti e vita piena, immersa nel fluire del tempo. E quando il mondo e il tempo non vengono vissuti come limiti, ogni essere umano è felice.
Rallentò il suo scrivere. Su quel foglio bianco,che non era più una pagina da riempire, la sua scrittura si diradò, trasformandosi in esercizi di scrittura breve. Nutriva la speranza che fossero veri e belli. Prove di ricerca che duravano qualche istante, e restituivano al lettore il silenzio di buona qualità che le aveva generate lasciando, forse, qualche forma di duratura felicità.
Tobia Mariotti, marzo 2011
L'Autore
Diego Ponzin è nato nel 1961 a Carrara San Giorgio, in provincia di Padova.
Nel 2003 ha pubblicato per Cleup 2Retropensieri', una raccolta di poesie, racconti e canzoni scritte con i Dimarte, gruppo con il quale suona il basso elettrico, e che nel 1998 ha prodotto il Cd The West Tribute.
Ha inoltre pubblicato per Cleup, in collaborazione con Mauro Toniolo, 'Cose che non accadono mai', una raccolta di poesie, immagini e racconti(2006), e la raccolta di racconti 'La seduzione dell'istante' (2008).
ISBN:9788861297005 Collana: Narrativa Autore: Ponzin Diego Edizione 2011 Stato: Disponibile
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