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«Il nostro paese subisce una crisi profonda, una trasformazione che colpisce la base stessa della società». «Bisogna uscire a qualunque costo da un sistema in cui dei partiti in lotta diventano, uno dopo l’altro, i padroni della cosa pubblica». È con queste parole che il filosofo ginevrino Ernest Naville (1816-1909), il 15 febbraio 1865, concludeva il suo discorso di apertura della «prima assemblea riformista» nel mondo, dando così inizio a quel movimento di riforma elettorale che investì, trasformandoli, la maggior parte degli Stati rappresentativi dell’Europa ed extraeuropei. La coraggiosa denuncia delle ingiustizie provocate da un sistema elettorale basato sulla competizione tra due soli schieramenti, l’acuta analisi del valore etico e civile del principio proporzionalista, fanno di quel fecondo discorso un’audace e stimolante lezione di sorprendente attualità.
Anna Vittoria Fabriziani, docente di Storia del pensiero filosofico e scientifico nell’Università di Padova, all’epistemologia di Ernest Naville ha dedicato diversi contributi e ha tradotto una delle opere più note di questo pensatore (La logica dell’ipotesi, Milano 1989). Suoi recenti lavori: La causa finale come principio costitutivo dell’induzione scientifica. Origine e fecondità della prospettiva epistemologica di Lachelier (in J. Lachelier, Sul fondamento dell’induzione, a cura di A.V. Fabriziani, Padova 2009); Per una «logica della sensazione». Il giovane Blondel tra psicofisiologia e filosofia, Padova 2012.
ISBN:9788861299498
Collana: Scienze politiche
Autore: Ernest Naville
Introduzione e traduzione: Anna Vittoria Fabriziani
Edizione 2012
Stato: Disponibile