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Prefazione
di Antonia Arslan
Un bel raccolto, quest’anno. Di che esserne orgogliosi, per come in ognuna di queste storie si apre e si svela il rapporto meraviglioso dei nonni coi loro nipoti, e viceversa dei nipoti con i nonni. Tanti ricordi, tante vicende riemergono alla memoria: e subito il lettore comprende la necessità di raccontarle, e la grande importanza che assume il metterle sulla pagina per la trasmissione della cultura e per il legame fra generazioni.
Legame che oggigiorno troppo spesso viene negato o dimenticato. Si pensa di poter fare a meno dell’umile sapienza e delle abilità manuali forgiate nei secoli, delle filastrocche e delle leggende, delle credenze religiose e della tradizione, delle bambole di pezza e dei giochi sociali: insomma, di tutto quel patrimonio vasto e variegato di saperi che l’infinita catena delle generazioni ha trasmesso fino a noi.
Crediamo di non averne più bisogno, per via degli infiniti gadget e sofisticati strumenti che il progresso della tecnologia mette a nostra disposizione, e che spesso diventano giochi altrettanto sofisticati a disposizione dei nostri bambini.
Ma nei racconti e nelle testimonianze di vita vissuta di quest’anno troviamo ampio materiale di riflessione su come spesso noi crediamo di interpretare il progresso, crediamo che le situazioni estreme o le novità sempre più frenetiche indichino una via senza ritorno, che spinge sempre più “avanti”. In realtà ci accorgiamo che chi si ferma non è perduto, secondo la celebre illusoria sentenza, mostra soltanto di avere del buon senso, e un sano istinto di sopravvivenza.
I nonni e i nipoti delle nostre storie non hanno paura di imparare a giocare insieme, gli uni dagli altri, in una reciprocità spesso commovente e sempre educativa. Nonni e bambini (si) insegnano a giocare: il tema proposto nel 2013 diventa in molti dei racconti (pubblicati e non: la scelta non è stata facile...) una amichevole e amorevole sfida che ci mette di fronte – con leggerezza e morbidezza di toni – a uno snodo importantissimo del rapporto fra generazioni.
Mentre infatti i genitori molte volte sono diventati fragili, spesso in competizione fra loro (quando non addirittura in disaccordo), e affrontano il compito educativo con nervosa arroganza, ecco emergere a rimpiazzarli e completarli i nonni, che non hanno autorità ma la conquistano sul campo, proprio attraverso una sapiente didattica del gioco condiviso e “sociale”, e un ritorno all’antico: ed ecco ritornare il “campanon”, la tria, le bambole di pezza con gli occhi-bottoni, o quelle di porcellana vestite di trine, le gare di palline; ma anche ecco nonni che imparano il pokemon, e ne sono fieri...
Con immensa soddisfazione reciproca.
ISBN:9788867870981
Collana: Premio Civitas Vitae
Autore: OIC - Opera Immacolata Concezione
Edizione 2013
Stato: Disponibile