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La posizione di Mariano Fortuny nel contesto delle riforme della scena primo novecentesca è stata generalmente sottovalutata dagli storici del teatro. Se ai dispositivi scenotecnici e illuminotecnici da lui ideati sono state riservate minuziose descrizioni, altrettanto non si può affermare per il versante più strettamente teorico della sua proposta. Il volume si propone di dipanare, almeno in parte, alcuni nodi cruciali, come l’identificazione delle fonti di formazione e d’ispirazione dell’artista che hanno esercitato un’influenza determinante sulla sua produzione, o gli apporti che i suoi congegni (e la sua teoresi) hanno offerto alle poetiche coeve e successive. Dallo studio dei materiali emerge come la sperimentazione di Fortuny costituisca un punto di svolta tra Otto e Novecento, senza dubbio erede di una tradizione ma allo stesso tempo fucina per le poetiche della modernità.
Marzia Maino svolge attività di ricerca nel Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova, dove insegna a contratto Teoria e storia della scenografia. Nelle sue ricerche ha indagato l’utilizzo della luce in scena con particolare attenzione all’ambito rinascimentale e a quello primo novecentesco. Si è occupata dell’équipe di artisti e artigiani coinvolti nell’inaugurazione del Teatro Olimpico di Vicenza (1585) e ha approfondito la poetica teatrale di Mariano Fortuny, contribuendo anche al catalogo della mostra Fortuny. El mago de Venecia (Barcellona, 2010).
Indice e Introduzione
ISBN:9788867872220
Collana: Musica - Discipline dello spettacolo
Autore: Marzia Maino
Edizione 2014
Stato: Disponibile