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Nel 1997 il Comitato per la pubblicazione di fonti relative a testi e monumenti della cultura musicale veneta, istituito presso gli Atenei di Padova e Venezia e presieduto da Giulio Cattin, diede inizio all’edizione critica del corpus di frottole stampato da Ottaviano Petrucci tra il 1504 e il 1514. L’iniziativa intendeva mettere a disposizione degli studiosi, dei musicisti e degli esecutori una sezione consistente di quella straordinaria letteratura poetico-musicale che, tra la fine del Quattrocento e i primi due decenni del Cinquecento, si diffuse nelle corti dell’Italia settentrionale. Su tale obiettivo, principalmente, si dovrebbero misurare e valutare i risultati finora raggiunti con la restituzione integrale del Libro sexto, del Libro septimo, del Libro octavo, del Libro nono e del Libro undecimo, ad opera delle edizioni critiche curate rispettivamente da Antonio Lovato, Lucia Boscolo, Francesco Facchin, Francesco Luisi e Giovanni Zanovello.
L’impresa, portata avanti nell’arco di un lungo periodo, ha vissuto una progressiva evoluzione nell’applicazione dei criteri inizialmente adottati, determinata dalle problematiche poste soprattutto dai testi, che costituiscono un impasto linguistico unico, dove la varietà e l’espressività degli idiomi volgari si mescolano con le ricercatezze lessicali della lirica colta e con il modello della lingua latina, le variazioni e le citazioni dotte si intersecano con quelle popolari e con i detti e le sentenze paremiologiche, mentre la sperimentazione metrica si alterna al recupero di forme tipiche dell’ars nova del Trecento e della cultura classica sia in latino che in volgare. Fin dall’inizio, infatti, la particolare natura dei testi ha suggerito di preferire il criterio conservativo a quello del loro ammodernamento per non snaturare un linguaggio eccezionalmente ricco e vivace, documento unico e irripetibile del primo tentativo di costruire una poesia degna di essere intonata polifonicamente. Il rigore filologico, però, rischiava di rendere incomprensibili e ardui da eseguire numerosi brani, soprattutto a studiosi, lettori e cantori di altri paesi. Perciò, senza rinunciare ai criteri scientifici, nel corso dell’operazione sono stati introdotti diversi correttivi, al fine di assicurare la possibilità di avvicinare ed eseguire questi canti anche a chi specialista non è.
Considerati i rilievi e le osservazioni di quanti si dedicano allo studio e alla pratica di questo repertorio, i cambiamenti più evidenti introdotti nelle edizioni fin qui pubblicate hanno interessato innanzi tutto i criteri editoriali, scelti per rendere accessibili i testi e le intonazioni. Con una redazione più flessibile e attenta alle esigenze pratiche, si è cercato di unire il rigore filologico-scientifico con una consultazione agevole dell’apparato critico e con un’informazione possibilmente completa e funzionale all’intelligibilità dei testi. Le osservazioni relative ad ogni composizione sono state riunite in un’unica scheda e nell’edizione dei testi sono stati eliminati i possibili fraintendimenti, come le consuetudini grafiche di sapore umanistico che, risultando ininfluenti sulla pronuncia, sono state emendate secondo l’uso moderno. Per quanto tecnicamente possibile, nell’edizione delle musiche è stata aggiunta una più ampia quantità di testo sotto le note ed è stata semplificata l’organizzazione in battute, riducendo la suddivisione delle misure ai più comuni tempi semplici e composti.
Il progetto iniziale prevedeva che l’operazione dovesse concludersi con l’edizione del Libro quinto, attualmente in fase di elaborazione. In realtà, l’esperienza acquisita, la metodologia maturata e la grande quantità di nuove informazioni raccolte durante lo studio preparatorio dei cinque libri pubblicati in questi quindici anni, hanno reso evidente la necessità di rimettere mano anche ai primi quattro libri, già oggetto delle edizioni parziali curate da Rudolf Schwartz (1935, Libri I e IV) e da Gaetano Cesari, Raffaello Monterosso e Benvenuto Disertori (1954, Libri I, II e III). Non è solo questione di colmare i limiti, le imprecisioni e le carenze di quelle imprese ormai storiche e, per certi aspetti, pionieristiche; si tratta, invece, di restituire l’intera produzione frottolistica
del Petrucci sulla base di dati sicuri, utilizzando le conoscenze e le acquisizioni offerte dai numerosi studi prodotti negli ultimi decenni da qualificati studiosi. Completando la pubblicazione di una serie organica di testi in italiano antico, si pensa di rendere quelle testimonianze musicali ancora pienamente fruibili sulla base di criteri aggiornati, senza disattendere le esigenze dei moderni esecutori.
Data la particolare importanza del Libro primo, con il quale Ottaviano Petrucci iniziò a diffondere la conoscenza delle forme poetiche della frottola e dei principali autori delle relative intonazioni polifoniche, è stato indispensabile affinare ulteriormente e rendere più efficaci gli strumenti editoriali attraverso la cura ancor più rigorosa, se possibile, dell’apparato critico, approfittando del livello notevolmente accresciuto delle informazione da affidare alle note ai testi e alle musiche, curando la completezza e la precisione delle osservazioni, badando alla funzionalità delle trascrizioni. Le note ai testi e alle musiche sono state redatte con procedure sistematiche, nell’intento prioritario di fornire tutti i riscontri ritenuti necessari per una piena comprensione delle poesie nelle loro specificità sintattico-lessicali e per una corretta interpretazione dei processi di formazione e sviluppo delle intonazioni. Nello stesso tempo, le osservazioni sono state organizzate con l’obiettivo di mettere a fuoco gli aspetti che possono risultare utili ad apprezzare la natura e la varietà di queste composizioni in rapporto non solo all’intero corpus frottolistico del Petrucci, ma anche al contesto culturale e sociale al quale in origine esso fu destinato.
Nell’assiduo impegno di ricerca e di valutazione dei dati raccolti è stata di fondamentale aiuto la massa delle informazioni critiche e bibliografiche accumulate durante il lavoro svolto per realizzare l’edizione dei libri precedenti. Quelle conoscenze hanno sorretto lo sforzo di condurre un’analisi esaustiva, ma anche più consapevole e mirata, degli elementi costitutivi delle composizioni. Ad esempio, è stato possibile approfondire le ragioni e chiarire con riscontri puntuali le modalità che hanno visto il genere frottolistico contribuire in misura significativa alla complessa operazione di rigenerazione delle forme antiche, promossa dai circoli umanistici. In particolare, il processo di ripresa e rivisitazione dei modelli testuali e musicali è stato documentato
individuando e verificando la natura dei percorsi seguiti, ottenendo spesso riscontri originali e inattesi.
Inoltre, la comparazione tra le informazioni già disponibili e quelle acquisite durante questo lavoro editoriale, ha permesso di fissare con maggiore sicurezza anche i punti di partenza e le direzioni lungo le quali sono stati formati i libri successivi che, in un cammino quasi a ritroso, sono stati rivisitati nel continuo confronto con le frottole del Libro primo. L’auspicio è che questi ulteriori apporti e i nuovi risultati emersi possano favorire una conoscenza ancora più completa di un capitolo centrale per la storia della musica e una sua valutazione critica
più solida e approfondita.
Non aveva ancora ricevuto una risposta soddisfacente la richiesta, avanzata da più parti, di poter disporre in queste edizioni della restituzione integrale dei testi sottoposti alla notazione musicale. Da un punto di vista tecnico il problema rimane difficilmente risolvibile in partitura, soprattutto nel caso delle forme chiuse, e gli esiti finora ottenuti si sono dimostrati solo parzialmente corrispondenti alle aspettative. Per questa ragione è stato scelto di aggiungere all’edizione critica un’appendice musicale in cui tutte le strofe di ogni singola composizione sono sottoposte alla linea melodica della sola voce del Canto: lo scopo è di fornire una guida pratica e sicura soprattutto per gli esecutori. Forse questa, come altre soluzioni adottate per favorire una migliore fruibilità del
contenuto delle Frottole libro primo, non garantirà ancora risultati definitivi; tuttavia, essa intende rappresentare un ulteriore contributo affinché un repertorio così singolare possa essere meglio compreso, apprezzato e adeguatamente riproposto.
Antonio Lovato
Presidente del Comitato
per la pubblicazione di fonti relative a testi
e monumenti della cultura musicale veneta
ISBN:9788867871148
Collana: Musica - Discipline dello spettacolo
Autore: Petrucci Ottaviano
Edizione critica a cura di Cristina Di Zio Zanolli
Note ai testi e osservazioni a cura di Antonio Lovato
Edizione 2014
Stato: Disponibile