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C’è sempre una sfasatura, un assurdo che contrasta, un anello che non tiene nella poesia di Viterbo. Ed è su questa dissonanza o incongruenza della vita che si fonda l’inganno dell’esistenza e insieme la qualità del suo dire. Nasce così quel dualismo antitetico di piacere e di dolore, di dolce e di amaro, di vissuto e di attesa, che informa molti dei componimenti di questi Tócchi, scissi dentro una dialettica contrappositiva che tende ad altalenare tra felicità e infelicità. Nasce in questo modo anche una poetica della disperazione, che solo perché è corroborata dai contrappesi del vivere può attingere talvolta alla sabiana «serena disperazione»: «Basterà una stilla di lacrima / se finalmente potrai versarla: / di colpo si apriranno i cuori, / la luce si farà solare e amica / cadrà il muro storto che ti copre».
(dalla Presentazione di Antonio Daniele)
Ariel Viterbo è nato nel 1965 a Padova. Da quando sa scrivere, scrive poesie. A vent’anni è emigrato in Israele, dove ha continuato a vivere la cultura italiana, parlando, leggendo e scrivendo nella lingua madre. Laureato in Storia ed archivistica, lavora alla Biblioteca Nazionale d’Israele, a Gerusalemme. Ha pubblicato alcuni articoli sulla storia degli ebrei in Italia, in particolare a Venezia e Padova e sulle figure di rav Samuele Colombo e di Yoseph Colombo. Nel 2004 ha vinto la prima edizione del premio giornalistico Claudio Accardi, con l’articolo Le possibilità della convivenza, sulla vita in comune tra israeliani e palestinesi (pubblicato poi in «Keshet», vol. IV, nn. 3-4, novembre-dicembre 2006). Dimenticarsi, il suo primo libro di poesie, è uscito nel 2010 per la GDS Edizioni.
Presentazione di Antonio Daniele
ISBN:9788867872770
Collana: Poesia
Autore: Ariel Viterbo
Presentazione: Antonio Daniele
Edizione 2014
Stato: Disponibile