È inverno a Venezia, la notte è più lunga del giorno e il commissario Jacopo Zambon, dopo Morire non è niente, torna a indagare sul buio dell’anima.
A Venezia ‘andare di là dall’acqua’ significa morire, perché il cimitero è un’isola, ma anche il manicomio, chiuso da decenni, si trova ‘di là dall’acqua’, in un’isola tra San Giorgio e il Lido.
Le sue storie di disperazione, che tutti hanno dimenticato, riemergono all’improvviso, mentre è in corso un convegno di Psicoanalisi. Tocca a Jacopo, con l’aiuto della sua analista, sbrogliare l’intricata matassa di oblio e reticenza che porta alla soluzione di più di un delitto.
Un romanzo giallo sul rimosso e il suo ineluttabile ritorno.
Perché qualcuno che ricorda c’è sempre.
Elisabetta Baldisserotto, psicologa analista junghiana, vive e lavora a Venezia. Ha pubblicato le monografie Leggere i sentimenti. Un percorso psicologico e letterario (Moretti&Vitali, 2011) e Figure della passione. Tra psicoanalisi e letteratura (Vivarium, 2014), i racconti A casa in M’ama? Mamme, madri, matrigne oppure no (a cura di A. Bruni, S. Chemotti, A. Cilento, Il Poligrafo, 2008), Un caso umano in Dieci piccole storie ignobili (a cura di B. Graziani, Piazza, 2013) e il romanzo Morire non è niente (Cleup, 2015).
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