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Poesia e immagine, appena prima di essere scritte o fotografate non esistono: vengono create (poiein) dal poeta e dal fotografo, portando la dimensione dell’immaginazione su di un piano di realtà. I versi, con la loro metrica, il significato e il significante, il ritmo e la metafora, mostrano lo stato dell’anima e senza alcuna finzione ma in tutta la realtà dell’esistere.
Non solo, le poesie, nella loro costruzione finale, acquisiscono una forma, e tracciando una linea che segua le ultime sillabe di ogni verso, potremo vedere disegni diversi, quasi un’immagine della poesia: sinuosa e sensuale, rigida, regolare o irregolare, nervosa o calma, curva o spigolosa, a seconda del sentimento del poeta.
La fotografia, creata in quest’opera nella maggior parte dei casi contemporaneamente, prima o subito dopo la poesia, scrive nella luce una poesia di immagini, ferma il tempo e la relativa clessidra, diventando Eikònos Pòiesis che l’autore ha neologizzato in una parola Eikònospòiesis, diventando una la creazione dell’altra, una il proseguo dell’altra: l’albero inverso è veramente tale nella foto come pure gli alberi mossi del bosco con i loro ‘passaggi veloci’ o la nebbia che invece di nascondere le fa vedere meglio le cose nascoste: non quelle che dovremmo vedere ma “altre”, quelle che solo la poesia sa vedere.
E la luna che “mostra i capelli sopra” è realmente sopra le cose ed è lì a dirci il poema del suo tornare a ogni nuova marea.
Così la “poiesis” della Terra vista dall’alto, che diventa “altro” da quello che è e fa intrav-vedere inimmaginabili sogni, lagune come vasi comunicanti di un corpo, terre coltivate come pennellate nella tavolozza di un pittore e cime di alte montagne che sembrano isole in un mare di nebbia. O Angeli che dopo la pioggia “mostrano per un attimo le loro ali” (come fanno gli arcobaleni) in forma di nubi che sfiorano fronde d’alberi o come raggi che penetrano nel folto di un fitto bosco.
È insomma questa di Eikònospòiesis, la creazione di puri percorsi dell’anima che diventano da metafore, reali forme di nuovi uni-versi, uniche emozioni-immagine, metamorfosi da essenza a forma, un sillabare d’aria e nell’aria con tutto il possibile amore: dalle ombre che salgono gli scalini, al convito di misteriose figure sul muro, al riflesso sull’acqua raddrizzato per poter creare un nuovo, interiore mondo, fatto di poesia-immagine (Eikònospòiesis).
Giovanni Sato è nato a Padova nel 1958, dove vive. È oculista specializzato nella riabilitazione visiva dell’ipovisione al Centro Oculistico San Paolo di Padova. Fa parte del Gruppo Letterario Formica Nera ed è socio della Società Dante Alighieri. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Intonazioni (Panda 1995); Vibrazioni di luce (Panda 2010); Il realismo della luce (Cleup 2010); Percezioni (Cleup 2011); Canzoni nel tempo dell’amore. Songs in the middle of love (PandaArte 2012); La Trasparenza dell’ombra (Cleup 2013), Geografia interiore (Biblioteca dei Leoni 2014); La solitudine del cielo (Biblioteca dei Leoni 2015).
Ha partecipato con il capitolo Occhio e Poesia al libro La vista umana a cura di Lucio Buratto-Marsilio 2012 e al libro Occhio e Sport a cura di Lucio Buratto (Gruppo Editoriale Fabriano 2013).
Partecipa annualmente ai “Quaderni Padovani di Poesia e Tecnica” del Gruppo Letterario Formica Nera di Padova. La musicista Renata Zatti (1932-2003) ha composto brani musicali sulle sue poesie (Sei Intonazioni per flauto, arpa e voce recitata, Il tuo sguardo per flauto e voce, Dove la luce per violino e arpa) e la musicista Francesca Virgili ha composto Dire Segreto per flauto recitante.
È vicepresidente del Fotoclub Padova con il quale organizza reading di poesia e fotografia a tema.
È presente nel sito di Italian Poetry
www.italian-poetry.org e in www.literary.it
Prefazioni
Anteprima
ISBN:9788867876754
Collana: Poesia
Autore: Giovanni Sato
Edizione 2016
Stato: Disponibile