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Gli uomini, tutti gli uomini, consegnano al tempo e ai posteri un ricordo di sé. Alcuni lasciano eredità ed eredi. Solo i grandi lasciano segni. Guglielmo Memo Geremia appartiene a questa categoria. Perché ciò che ha lasciato nelle generazioni che, grazie a lui, hanno imparato ad affrontare la vita, è stato, ed è: impronta morale, traccia profonda e distintamente definita, di principi condivisi e di convinzioni incrollabili.
Un’operazione condotta a buon fine usando il gioco del rugby non come metafora sbiadita, stanca o forzata della vita (Memo non fu mai così banale), ma come strumento di ricerca e di promozione dell’uomo. Il tutto in anni spesso trafelati e convulsi, trascorsi a fare cose e a vedere il futuro, qualche volta a sognarlo.
Questo, non altro, ha fissato in queste pagine l’autore, confezionando una sorta di atipica biografia fatta di immagini e di situazioni emblematiche che perfettamente riproducono e tratteggiano il profilo del personaggio. Il tutto nel segno dell’indiscussa unicità di un padovano veramente grande e delle cose in cui credeva.
Il segno di Memo, appunto.
Giorgio Sbrocco è docente di Teoria, tecnica e didattica del gioco del rugby presso il corso di laurea in Scienze motorie delle università di Padova e di Ferrara. Ha giocato a rugby con Conegliano, Petrarca, San Donà e Montebelluna. Ha diretto per un ventennio il settore giovanile del Petrarca. Giornalista pubblicista collabora con “Il Giorno”, “il Resto del Carlino”, “All Rugby”, “Rugby club”, “Rugbymeet”, “Lo strillone sportivo”. Attualmente è responsabile della formazione del settore tecnico del Roccia Rubano (Pd) e referente per la didattica del Comitato regionale veneto della Fir. Per Cleup ha pubblicato Il Rugby: cos’è? (2015).
Prefazione e nota dell'Autore
Indice
ISBN:9788867875696
Collana: Varia
Autore: Giorgio Sbrocco
Edizione 2016
Stato: Disponibile