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Maledite quel cuore che fa ’l mio cuor soffrire
Per la profonda ferita ch’a me e al mio amico infligge
William Shakespeare
I 154 sonetti di Shakespeare pubblicati nel 1609, una delle più intense raccolte della lirica del Rinascimento inglese, cantano due sofferti amori, quello per l’amico, il bel giovane, e quello per una donna i cui occhi “portano il nero’’ e, nell’intrecciarsi delle relazioni, tanto tormento. La storia d’amore che la poesia eterna si nutre però anche della consapevolezza della caducità umana
e del potere distruttivo del tempo.
La traduzione
Il senso di una lirica non sta soltanto nel lessico prescelto: una traduzione che si limitasse al solo significato denotativo comporterebbe la sottrazione di una parte importante del messaggio. Salvare il ritmo, la musicalità, gli elementi connotativi del verso oltre che la lettera del testo, è stato l’obiettivo che il traduttore si è posto. D’altro canto, lo scrupolo di fedeltà, oltre che nel lessico e nel ritmo, appare evidente anche nella sintassi, nell’attenzione alla corrispondenza dei versi.
Carlo Maria Monti di Adria è stato fino al 2001 professore associato di Teoria dei Segnali nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova. Ha tenuto corsi di Teoria della Probabilità e di Teoria dei Codici per la laurea in Ingegneria Elettronica.
Laura Orsi, specializzata in studi interdisciplinari del Rinascimento al Warburg Institute, Università di Londra, insegna Lingua e Civiltà italiana alla Franklin University Switzerland di Lugano e Letteratura e Civiltà inglese alla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Padova. I suoi interessi di ricerca sono incentrati su Boccaccio, G.B. della Porta e Shakespeare.
Con un saggio di Laura Orsi
sul “Caso Shakespeare”
Prefazione
ISBN:9788867875368
Collana: Poesia
Autore: William Shakespeare
Traduzione: Carlo Maria Monti di Adria
Prefazione: Maria Rita Polato
Edizione 2016
Stato: Disponibile