Riepilogo carrello
Il tuo carrello è vuoto
Prodotti nel carrello: 0
Totale Prodotti: € 0,00
PLaNCK! - N. 13 - Gennaio 2018
Rivista quadrimestrale
ISSN 2284-0761
italiano/inglese
La parola “innovazione”, oggi, è sulla bocca di tutti. Termini come start-up, spin-off, industria 4.0 ricorrono sempre più spesso nei mezzi di informazione e nelle dichiarazioni di esponenti politici e imprenditori.
Il rischio è quello di cadere in una “retorica dell’innovazione” che dà una rappresentazione caricaturale della ricerca come “campo dei miracoli” di Pinocchio, in cui basta seminare cinque monete per raccoglierne il giorno dopo migliaia in termini di crescita economica; trascurando il carattere di felice imprevedibilità dei processi di ricerca e delle loro potenziali ricadute, i benefici in direzioni spesso inattese, i tempi incerti e non necessariamente compatibili con le aspettative degli investitori.
In Per un pugno di idee, raccontando le storie di innovazioni che hanno lasciato un segno profondo nelle nostre vite, ho cercato di mostrare che l’innovazione è in realtà un processo più concreto, spesso tortuoso, e anche per questo affascinante. Un diffuso stereotipo vede romanticamente l’innovatore come un genio individuale e solitario, chiuso nel proprio laboratorio, da cui lancia idee che immediatamente attecchiscono nel mercato e nella società. L’innovazione è in realtà sempre un processo collettivo che ci vede tutti coinvolti, se non altro come utilizzatori. Pensate ai media digitali contemporanei: il successo di colossi come Google o Facebook è possibile grazie a chi vi contribuisce ogni giorno, più o meno consapevolmente, fornendo i propri dati in cambio di servizi. L’innovazione è anche qualcosa di più e di diverso da “nuova tecnologia”. Alcune innovazioni che hanno radicalmente trasformato il mondo, come la disinfezione delle mani in chirurgia – introdotta contro lo scetticismo dei colleghi a metà ‘800 da Semmelweis – erano dal punto di vista tecnico estremamente semplici. Non basta una buona idea o una buona tecnologia per fare innovazione: bisogna che questa entri in cortocircuito con un cambiamento nella società e nella cultura.
In questo senso il premio Nobel, concepito dall’inventore e imprenditore Alfred Nobel nel 1895, è stato una grande innovazione, forse la più grande da parte di un uomo che aveva ben 355 brevetti. La scienza, come l’innovazione, resta per il grande pubblico un’entità perlopiù astratta e imperscrutabile. Attraverso le figure e le storie delle scienziate e degli scienziati premiati, il premio Nobel ha contribuito a dargli un volto, influenzando profondamente l’immagine pubblica della scienza da oltre un secolo a questa parte.
Massimiano Bucchi, professore di Scienza, Tecnologia e Società, Università di Trento.
Sommario
Per essere sempre aggiornati su attività, eventi
e contattare la redazione di PLaNCK!
www.planck-magazine.it
Comitato Scientifico
Dipartimento di Fisica e Astronomia
Prof. Alberto Carnera
Dott. Stefano Ciroi
Prof.ssa Ornella Pantano
Prof. Giulio Peruzzi
Dott.ssa Cinzia Sada
Dipartimento di Scienze Chimiche
Dott. Massimo Bellanda
Dott.ssa Laura Orian
Dott. Giacomo Saielli
Dott.ssa Elisabetta Schievano
Redazione
Direttore responsabile: Andrea Frison
Caporedattore: Marta Carli
Responsabile progetto: Agnese Sonato
Testi a cura di: Marta Carli, Agnese Sonato, Gianluca Pozza, Marco Maggioni
Versione inglese: Anna Morato
Revisione: Petra Spataro, Andrea Frison
Fumetto: Bianca Maria Scotton (disegni),
Maurizio Marinaro e Gianluca Pozza (testi)
Progetto grafico: Stefano Pozza
Fotografia: Agnese Sonato
Sito Web: Maurizio Marinaro (ComIn!Solutions)
Blog: Ilaria Trento
ISBN:9788867878376
Collana: PLaNCK!
Autore: Associazione Accatagliato
Edizione: 2018
Stato: Disponibile