Riepilogo carrello
Il tuo carrello è vuoto
Prodotti nel carrello: 0
Totale Prodotti: € 0,00
Tra gli alimenti giunti dall’America al seguito di Cristoforo Colombo un posto di primo piano è occupato dalla patata che, come il mais, ha integrato quelli che fino ad allora erano stati gli alimenti di base, contribuendo a sfamare generazioni di indigenti. Non riscuote tuttavia un immediato successo. Osteggiata perché si crede che delle sue foglie si cibino le streghe per volare, o più realisticamente perché contiene una consistente dose di solanina che provoca effetti allucinogeni, rimane per molto tempo relegata nei giardini conventuali e ‘dei semplici’. Saranno gli ‘anni della fame’ dell’inizio dell’Ottocento a imporla sulle tavole degli italiani, grazie alle coraggiose sperimentazioni di possidenti illuminati che ne vedono con lungimiranza le opportunità alimentari ed economiche. Per il Veneto, singolare l’esperienza del patrizio veneziano Pietro Antonio Zorzi che nelle sabbie salmastre dell’isola della Giudecca pone a coltura diversi nuovi incroci, aprendo la strada a varietà locali recentemente rivalutate.
Marina Scopel si occupa di storia della gastronomia e dell’alimentazione, con particolare attenzione a tematiche conviviali riferite all’area veneta. Ha collaborato con la rivista «Appunti di gastronomia» diretta da Claudio Benporat con numerosi articoli, frutto di ricerche d’archivio su documenti inediti. In Cucina e convivialità a Padova nel Quattrocento (Trento 2017) ha pubblicato la descrizione di fastosi conviti tratti da un ricettario manoscritto composto sullo scorcio del secolo.
Presentazione
ISBN: 9788854950726
Collana: Homo edens. Alimentarsi tra cultura, paesi e regioni
Autore: Marina Scopel
Edizione: 2019
Stato: disponibile