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Essere o concetto, idea o realtà? O nessuno dei due? Nulla sembra più sfuggente, per il pensiero filosofico, del possibile. Se da un lato esso appare inconsistente, “quasi niente” (sono soprattutto i neoplatonici ad averne sottolineato l’affinità con il nulla), dall’altro però si impone alla riflessione, prigioniera di un’insuperabile circolarità, come il suo necessario presupposto. Non sarà proprio questa circolarità un indizio del fatto che il possibile è mescolato all’essere (e innanzitutto all’essere del pensiero) a tal punto che separarli equivarrebbe a separare la luce dall’ombra? Che cos’è in fondo la “meraviglia” del filosofare se non l’esperienza di un pensiero “possibile”?
La scommessa di una filosofia del possibile è allora quella di liberare da un reale appiattito sull’esistente la carica eversiva delle sue possibilità inespresse. Nessuna sorpresa dunque che al possibile si leghino le speranze escatologiche dell’umanità irredenta. Dispositivi quali la critica e l’utopia, ma anche il pensiero teologico, hanno come principale bersaglio proprio il monolite dell’esistente innalzato a “destino”, poiché infine la ricerca del possibile non è altro che l’avventura stessa della filosofia.
Martino Dalla Valle (Camposampiero - PD, 1976) è docente di ruolo nelle Scuole medie superiori e collabora con la Scuola di dottorato dell’Università di Padova.
Carlo Scilironi (Sondrio, 1954) è docente di Ermeneutica filosofica e di Filosofia teoretica e pensiero teologico all’Università di Padova.
Indice
Prefazione
ISBN: 9788854950467
Collana: La filosofia e il suo passato, 70
Autori: Martino Dalla Valle, Carlo Scilironi
Edizione: 2019
Stato: disponibile