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PLaNCK! N. 20 - Maggio 2020
Rivista quadrimestrale
ISSN 2284-0761
italiano/inglese
LETTERA AI PIÙ GRANDI
Care lettrici e cari lettori,
Dato il particolare periodo che stiamo vivendo, vorrei condividere con chi legge qualche pensiero che mette insieme l’emergenza legata all’epidemia del Coronavirus con l’emergenza climatica.
Studiare come e perché il clima cambi è il mio mestiere: me ne occupo da tanti anni dedicandomi soprattutto allo studio delle regioni di montagna in cui la febbre del pianeta è così elevata da poterle considerare vere e proprie sentinelle della crisi climatica.
L’epidemia del Coronavirus mostra che di fronte a un’emergenza che sentiamo vicina (è presente sul nostro territorio e ci sconvolge la quotidianità) noi sappiamo attivarci e agire come collettività in modo coerente e compatto. Cosa ci impedisce di fare altrettanto per affrontare la crisi climatica?
Primo fra tutti il fatto che i cambiamenti climatici sono ancora percepiti come qualcosa di lontano nello spazio e soprattutto nel tempo, e quindi non ci riguardano. Ma è una percezione sbagliata, la scienza ce lo sta dicendo da tempo con le armi più efficaci che ha a disposizione, i dati, e ci sta spiegando anche le cause dei molti effetti che già sono sotto i nostri occhi e che stanno mettendo a rischio gli ecosistemi che sostengono le società e la nostra salute.
Per risolvere la crisi climatica sono necessarie azioni immediate che agiscano sulle cause: bisogna abbassare le emissioni dei gas a effetto serra di origine antropica fino ad azzerarle entro la metà del secolo. Abbiamo poco tempo per farlo ma abbastanza per riuscire nell’intento se ci mettiamo d’impegno: più aspettiamo ad attuare questa “mitigazione” più lo sforzo per ridurre il rischio dopo sarà maggiore, se non insostenibile.
L’epidemia del Coronavirus ci insegna che agire di anticipo applicando con rigore e tempestività le azioni di contenimento serve. Facciamo tesoro di questo anche per affrontare la crisi climatica, che non è sparita anche se ne stiamo parlando un po’ meno in queste settimane. Le nostre azioni contano e possono avere un effetto tangibile: basti pensare al calo dell’inquinamento atmosferico osservato in molte zone in questo periodo di sospensione delle attività e di minore traffico. Forse potremmo provare a fare nostri alcuni stili di vita che stiamo sperimentando in questo momento difficile - il lavoro da casa può funzionare, le riunioni in modalità remota ci fanno risparmiare tempo, denaro ed emissioni - e provare a pensare che possano diventare un’opzione valida anche per quando il Coronavirus sarà solo un brutto ricordo.
Elisa Palazzi
Elisa Palazzi è ricercatrice presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR e docente di Fisica del Clima presso l’Università degli Studi di Torino. Studia i cambiamenti climatici nelle regioni di montagna, come le Alpi e l’Himalaya, con particolare attenzione agli impatti del riscaldamento sulle disponibilità future di risorse idriche. Insieme a Federico Taddia ha scritto un libro che parla proprio di clima a ragazze e ragazzi: Perché la Terra ha la febbre (Editoriale Scienza, 2019).
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Dipartimento di Fisica e Astronomia
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ISBN: 9788854951587
Collana: PLaNCK!
Autore: Associazione Accatagliato
Edizione 2020
Stato: Disponibile