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Negli ultimi anni della filosofia di Fichte (1762-1814), il rapporto tra sapere e vita assume una centralità inedita, divenendo il nucleo portante del sistema della Dottrina della scienza. Il presente volume è dedicato all’interrogazione di questo rapporto con cui il trascendentale fichtiano si radicalizza all’insegna dello scambio con l’orizzonte pratico. Attraverso l’analisi dei corsi dedicati all’etica (1812) e alla filosofia applicata (1813), si getta luce su un nuovo senso dell’agire che sfocia da un lato in una morale della creazione affrancata dall’idea dell’imperativo categorico e dall’altro in una politica del trascendentale basata sull’educazione e non più sul Diritto. In entrambi i casi, l’orizzonte pratico manifesta l’eccedenza con cui il reale impedisce la chiusura autoreferenziale del sistema e allo stesso tempo consente al sapere di riaprirsi alla vita.
Giacomo Gambaro (Padova, 1990) è assegnista di ricerca nel Dipartimento FISPPA dell’Università di Padova. Si occupa di filosofia trascendentale con particolare riferimento al pensiero di J. G. Fichte, di cui ha curato l’edizione italiana della Dottrina della scienza 1813 (Roma 2018). Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi sul pensiero della differenza sessuale a partire dagli scritti di Carla Lonzi.
Indice
Prefazione di Marco Ivaldo
ISBN:9788867879700
Collana: La filosofia e il suo passato, 72
Autore: Giacomo Gambaro
Edizione 2020
Stato: Disponibile