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Nel 1970 circa ventimila di italiani residenti in Libia furono costretti a lasciare il paese in cui erano nati e a cui sentivano di appartenere. Fu un piccolo “esodo”, assai poco celebrato perché si portava dietro i fantasmi del passato coloniale italiano. Questo libro lo racconta attraverso le memorie dei protagonisti, intervistati secondo la metodologia etnografica della storia orale. È il frutto di una ricerca decennale, compiuta da uno di loro, che è diventato narratore di un’esperienza che è insieme personale e collettiva.
Parte dalle memorie familiari dell’arrivo in Libia e del periodo coloniale; prosegue con le testimonianze relative alle trasformazioni sociali successive al 1945; si conclude con gli esiti della rivoluzione di Gheddafi, che pose fine alla presenza italiana nel paese.
Domenico Infantolino (1943-2020), di famiglia siciliana, è nato in Libia, a Tripoli, dove ha trascorso la giovinezza. Laureato in biologia a Padova nel 1971, in seguito all’espulsione degli italiani dalla Libia è rimasto in Italia, dove ha lavorato all’Ospedale di Castelfranco Veneto e ha insegnato alla Facoltà di Medicina dell’Università di Padova. Dopo la pensione ha ripreso gli studi all’Università Ca’ Foscari di Venezia e si è laureato prima in arabo, poi in antropologia culturale, infine in storia.
Indice
Ricordo di Mimì di Glauco Sanga
Prefazione. Il canto dell'addio di Alessandro Casellato
ISSN: 2531-5498
ISBN: 9788854952652
Collana: Etnografie, 5
Autore: Domenico Infantolino
Stato: disponibile