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Amo molto il carattere “Times New Roman”. Penso che un verso debba essere adeguato al respiro del lettore. Che le vocali corrispondano a note musicali. Che le composizioni poetiche debbano organizzarsi su una tonalità. Ho tentato di rispettare questi obbiettivi. Con quale risultato, non sta solo a me stabilire. Che le parole significhino e che, infine, esse nascano “da un’antica fresca sorgente”.
Luciano Testa, ingegnere, architetto, ex dirigente d’azienda, ex docente universitario, (Roma, 1944). Girovago: Castellana Grotte (BA), Frosinone, Roma, Venezia, Umbertide (PG), Parigi, Padova. Sempre vivendo (finché dura). Ha pubblicato in versi: Quadrilogia sepolta (1985); Haiku (2007), Ballate e bagattelle (2013), Oscillazioni (2019), Apocalittica (2020). Qualche saggio: L’industrializzazione delle strutture in elevazione nel settore delle costruzioni (1986), Organizzazione del lavoro, innovazione tecnologica e decentramento produttivo: alcune note metodologiche (1987), Geometria in costruzione (1988), Lo spazio inquieto (1993), La costruzione del desiderio (1996), Architettura: i confini dell’immagine (1996), Diario di architettura (2003).
Anteprima
ISBN: 9788854953246
Collana: Poesia
Autore: Luciano Testa
Edizione: 2020
Stato: disponibile