Riepilogo carrello
Il tuo carrello è vuoto
Prodotti nel carrello: 0
Totale Prodotti: € 0,00
PLaNCK! N. 24 - Ottobre 2021 - Gennaio 2022
Rivista quadrimestrale
ISSN 2284-0761
italiano/inglese
QUANDO IL METODO ENTRA IN SCENA
di Vincenzo Crupi
Spesso sentiamo dire che la scienza si fonda sul suo metodo, cioè su in insieme di regole. Altre volte, che l’evoluzione della scienza richiede creatività, cioè l’invenzione di nuove idee. A prima vista, non è facile conciliare queste due asserzioni. In fondo, se abbiamo ottenuto un risultato seguendo scrupolosamente certe regole, di solito non lo consideriamo un esempio di creatività.
Sembra un problema astratto, ma in un certo senso è molto attuale. Perché dovremmo seguire ciò che le scienze dicono, per esempio quando si tratta di fare un nuovo tipo di vaccino? Molti direbbero: in virtù del metodo scientifico! È la stessa cosa che insegnamo – più o meno esplicitamente – ai ragazzi e alle ragazze che studiano fisica, biologia o medicina. D’altra parte,
chi ha analizzato il modo in cui le scienze davvero funzionano (filosofi, storici, sociologi) le descrivono come costruzioni della mente umana, per questo appunto creative, sì, ma inevitabilmente provvisorie. E c’è anche chi si è spinto a dire che forse il metodo scientifico… non esiste affatto!
In questa lettera, cari lettori e care lettrici di PLaNCK!, vorrei solo dirvi che secondo alcuni (e anche secondo me) c’è una soluzione a questo apparente dilemma. Ecco, in poche parole, come funziona – siete pronti? Quando si tratta di nuove idee, possiamo dire che “tutto fa brodo”.
A volte le regole ci aiutano, ma un’ispirazione importante può anche arrivare in modo casuale,
mentre ci stiamo occupando di qualcos’altro. È un’esperienza che tutti e tutte conosciamo, e in questi casi quel che conta è il risultato. Attenzione, però. Nelle scienze, avere nuove idee è fondamentale, certo, ma non è sufficiente. Qui entra in scena il metodo: dopo essere state elaborate, le idee scientifiche devono essere valutate e messe alla prova. Così, se volete
difendere un’idea scientifica e convincere gli altri, allora le regole ci sono e vanno rispettate. Come si fa? Beh, bisogna collegare le ipotesi e le teorie con i fatti. Un’ipotesi o teoria è buona se ci aiuta a capire i fatti, e magari a prevederne di nuovi. I fatti delle scienze, poi, hanno una caratteristica fondamentale: se qualcun altro vuole controllarli, deve poterlo fare. Questo vale per
una misurazione, per un ragionamento matematico, ma anche, per esempio, per un documento storico. Ecco allora che il metodo così interpretato non solo esiste, ma riguarda anche le scienze che studiano gli umani e la loro storia: un punto interessante che non dovremmo dimenticare.
Ma adesso, cari lettori e care lettrici, il mio spazio è finito, ed è il momento di dirvi: buona lettura!
Vincenzo Crupi insegna Logica e Filosofia della Scienza. Ha studiato e lavorato in diversi posti fra cui Londra, Marsiglia, Venezia e Monaco di Baviera, e ora è Professore all’Università di Torino. Ha scritto molti articoli di ricerca su temi filosofici tradizionali, come la razionalità umana, le sue
forme e i suoi limiti, servendosi anche di strumenti usati dagli scienziati (per esempio, la teoria della probabilità) e collaborando con alcuni di loro, soprattutto psicologici sperimentali e medici.
Indice
Il team di PLaNCK!
Per essere sempre aggiornati su attività, eventi
e contattare la redazione di PLaNCK!
www.planck-magazine.it
Comitato Scientifico
Dipartimento di Fisica e Astronomia
prof. Alberto CarneraDipartimento di Scienze Chimiche
Dr. Massimo Bellanda
Dr. Laura Orian
Dr. Giacomo Saielli
Dr. Elisabetta Schievano
ISBN: 9788854953376
Collana: PLaNCK! n. 24
Curatore: Associazione Accatagliato
Edizione 2021
Stato: disponibile