Le origini dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario – Veneto Agricoltura risalgono al lontano 1920, quando l’élite politica, economica e intellettuale veneta diede vita all’Istituto di ricostruzione e di rinascita agraria di Venezia e Treviso, il nucleo originario di quello che sarebbe diventato qualche anno più tardi l’Ente di rinascita agraria per le Tre Venezie e che avrebbe assunto nel 1939 la denominazione di Ente Nazionale per le Tre Venezie. L’ Entv, rimasto in vita fino al luglio 1977, si impegnò in particolare a favore della cooperazione nel settore primario e dello sviluppo agro-industriale, fino ad attuare innovativi progetti di promozione turistica.
Ad assumere molte delle funzioni proprie dell’Entv fu l’Ente di Sviluppo Agricolo del Veneto (Esav), istituito nel marzo del 1977. Negli anni Ottanta l’attenzione dell’Esav venne rivolta soprattutto verso l’utilizzo delle terre incolte e lo sviluppo della conduzione consociata di terreni e allevamenti. Nell’ultimo decennio del secolo scorso si sviluppò un acceso dibattito sulla funzionalità e l’economicità di questo ente, che portò alla sua soppressione. La Regione decise allora di far nascere, nel 1997, una realtà completamente nuova – l’Azienda regionale del Veneto per i settori agricolo, forestale e agroalimentare “Veneto Agricoltura” – che riassunse in sé, oltre alle funzioni dell’Esav, quelle dell’Azienda Regionale delle Foreste del Veneto e dell’Istituto lattiero caseario e per le biotecnologie agroalimentari di Thiene. Veneto Agricoltura non era più ora soltanto un ente impegnato nel settore agricolo, ma veniva formalmente destinato a operare nel settore agroalimentare e in quello forestale. In questo modo, in un’unica Azienda iniziarono a interagire mondi che fino ad allora avevano seguito percorsi separati. L’ultimo passaggio della trasformazione di questo Ente si è avuto nel novembre 2014, quando venne ufficialmente istituita l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario – Veneto Agricoltura. Oggi questa Agenzia si impegna in maniera ancor più incisiva che nel passato a diffondere i principi della sostenibilità nel settore primario veneto attuando le direttive dell’Unione Europea.
ELISABETTA NOVELLO
Professore Associato in Storia economica presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova. È titolare dei corsi di Storia economica, Storia Ambientale, Food and Wine History, Anthropology and Society e Storia orale. Ha pubblicato libri e articoli sulla storia della bonifica in Italia e nel Veneto, saggi di storia urbana e rurale, storia economica, storia ambientale e storia orale. È responsabile scientifico del Laboratorio di Storia Orale (LabOr) dell’Università di Padova (www.lab-or.it). È direttore scientifico di “Terrevolute” (www.terrevolute.it), un progetto multidisciplinare iniziato nel 2014 e dedicato alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dei Consorzi di bonifica. È coordinatrice del Comitato Scientifico Nazionale del Progetto ‘Terrevolute 2022’ dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI).
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