Attraversando confini ed epoche diverse, il libro presenta al lettore esperienze sensibili ed immagini di una famiglia del Salento, rappresentazioni di un processo con cui persone legate da vincoli di parentela hanno costruito la loro storia. Testimone apparentemente muto di queste narrazioni è stato un oggetto, un testo di filosofia scritto a mano, in latino, tramandato di padre in figlio e intatto dopo quattro secoli. Gli oggetti fisici non sono soltanto mezzi di comunicazione, ma contengono, come questo volume del 1631, lezioni implicite, abilità e talenti dei loro artefici. Con l’ausilio di numerosi materiali d’archivio, la genealogia familiare è sviluppata a partire dalle ipotesi sulla provenienza della famiglia, dall’origine greca del cognome, dagli avvenimenti successivi alla distruzione di Castro nel 1537, dai primi documenti sopravvissuti ai saccheggi e all’incuria. I personaggi di queste storie, i ruoli familiari, le vocazioni paterne, le scelte di studio e professionali e le attività economiche legate al territorio, continuano a vivere attraverso la scrittura e le immagini, legandosi all’esperienza delle ultime generazioni della famiglia.
Roberto Scarciglia è nato a Lecce nel 1953. È stato professore ordinario e Preside della Facoltà di Scienze politiche nell’Università di Trieste. Ha pubblicato Introducción al Derecho Constitucional Comparado (Dyckinson, 2011); Trieste multiculturale. Comunità e linguaggi di integrazione (cur.) (il Mulino, 2011); con Werner Menski, Islamic Symbols in European Courts (eds.) (Kluwer-Cedam, 2014); Normative Pluralism and Religious Diversity: Challenges and Methodological Approaches (eds.) (Kluwer-Cedam, 2018); Diritto amministrativo comparato (Giappichelli, 2020); Metodi e comparazione giuridica (3ª ed., Kluwer, 2021).
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