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Non siamo numeri. Eravamo padri, figli, fratelli. Ricordare i nostri nomi è restituirci la dignità. (Testimonianza di un deportato anonimo).
Un viaggio nella memoria della deportazione friulana e giuliana: 226 persone deportate. Questo libro restituisce i loro nomi, i loro volti, la loro storia.
Il 5 ottobre 1944, sotto la pioggia, 226 persone arrestate in Friuli e nella Venezia Giulia arrivarono al campo di concentramento di Dachau. Erano in gran parte partigiani, catturati dalle forze tedesche nella Zona d’Operazioni del Litorale Adriatico.
Il libro ricostruisce i percorsi della loro detenzione, i campi di destinazione, le condizioni di vita. Analizza dati anagrafici e sociali: età, provenienza, professione. Accanto alla dimensione collettiva, le storie personali: 226 biografie, tratte dagli Archivi Arolsen e da altre fonti documentarie.
Un capitolo è dedicato alla battaglia nella zona libera del Friuli orientale, momento cruciale all’origine di molte catture. Chiude il volume una sezione metodologica utile a chi desidera approfondire o proseguire la ricerca.
Un’opera di memoria, documentazione e responsabilità civile. Per non dimenticare.
Paolo Bisol, pordenonese, è stato docente dell’Università degli Studi di Padova. Oltre a pubblicazione scientifiche, ha scritto sui temi del diritto allo studio e della condizione studentesca sulla rivista universitaria “Il Bo”. Più recentemente, ha fatto parte della redazione del bollettino interno dell’A.N.P.I. di Padova, con contributi su argomenti di attualità.
Indice
Prefazione
ISBN: 9788854958913
Collana: Scienze storiche
Autori: Paolo Bisol
Prefazione: Gian Antonio Danieli
Edizione: 2025
Stato: Disponibile