0

Riepilogo carrello

Il tuo carrello è vuoto

Prodotti nel carrello: 0
Totale Prodotti: € 0,00

Prosegui al carrello

Storia dell'arte - Museologia

Storia dell'arte - Museologia
Vivere nelle favole

Vivere nelle favole

€ 15,00

L’associazione Archi-VA aps è stata costituita il 5 novembre 2019 da sette professioniste di ambiti diversi, accomunate dal desiderio di portare nel mondo variegato e multiforme degli archivi proposte innovative di qualità, che rispondano alle molteplici esigenze in modo integrato e costruttivo, e di promuovere sensibilizzazione, ricerca e diffusione di soluzioni altamente efficienti e facilmente fruibili per patrimoni documentari per finalità amministrative, culturali, storiche, professionali, didattiche e di ricerca. In linea con lo scopo statutario, le azioni si concretizzano nella promozione e attivazione di: − soluzioni logistiche e progettuali adeguate per sedi di conservazione e relative infrastrutture; − schedatura, riordino, selezione, inventariazione, catalogazione, indicizzazione e digitalizzazione di materiali documentari; − ricerche scientifiche e iniziative concrete per la conservazione dei supporti scrittori, analogici e digitali; − pubblicazioni cartacee e digitali, di natura archivistica a carattere scientifico; − soluzioni per il recupero dei reperti documentari; − interventi complessi di valorizzazione tramite strumenti diversi, incluso il web; − eventi e percorsi personalizzati per la valorizzazione e la comunicazione del patrimonio culturale; − soluzioni tecnologiche specifiche e personalizzate per la descrizione e valorizzazione del patrimonio informativo; − proposte innovative per la fruizione del patrimonio culturale; − incontri e dibattiti scientifici, corsi e stage di formazione pratica e approfondimento di temi archivistici, anche in collaborazione con enti di alta formazione e ricerca e con soggetti pubblici e privati che condividano le finalità di tutela e di valorizzazione del patrimonio documentario. Il progetto “Vivere nelle favole” rientra negli scopi statutari dell’associazione, in quanto si configura come intervento di riqualificazione urbana e di mantenimento della memoria di un evento televisivo di primaria importanza, che ha utilizzato un borgo caratteristico della provincia di Viterbo come ambiento ideale per le riprese del Pinocchio di Luigi Comencini.   ISBN: 9788854956063 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autore: Associazione Archi-VA valori artistici aps Curatrice: Giogetta Bonfiglio-Dosio Edizione: 2023 Stato: disponibile dal 17 febbraio 2023

Aggiungi al carrello

15,00

Prodotto aggiunto al carrello.

Vai al carrello

È stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto

Vai al carrello
Puzzle

Puzzle

€ 16,00

I pezzi di un mondo Puzzle, un mondo scomposto, dove le tessere che lo compongono spesso si incastrano faticosamente le une accanto alle altre, ma allo stesso tempo, proprio perché ricomponibile, un mondo che ci permette di ricomporci all’interno del suo caos. Lasciamo ora a voi l’opportunità di leggere nelle opere di Beppino Zago la vostra realtà o ciò che vi detterà l’immaginazione. Note sulla vita di Beppino Zago Beppino Zago è nato nel 1945 a Piove di Sacco (Pd). Durante gli studi classici è stato legato contrattualmente con la “Galleria 1+1” di Padova, per la quale ha lavorato per sette anni. Durante questo periodo ha appreso l’uso del bianco e nero e dell’incisione. Le incisioni proponevano immagini preziose e angoscianti, fra Klimt e Beardsley. Ha poi iniziato la produzione di micropitture a colori e tale attività ha riscosso notevole successo con una mostra a Milano presso Franco Maria Ricci nel 1976. Quindi per un decennio si è dedicato alla favolistica, illustrando per la casa Editori Fabbri temi di Puskin, Andersen, von Brentano e Twain che vengono esportati anche in Giappone. Ha curato inoltre, per Livio Garzanti, la collana “Eroi ed Eroine”, accettando altresì committenze della casa editrice “La Scuola” di Brescia. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti e la Dott.ssa Christa Baumgat ha raccolto la sua documentazione presso gli Archivi storici dell’arte italiana del 900 a Firenze. È tornato alla “Galleria 1+1” con temi elisabettiani prima, e in un secondo tempo, grazie alle sollecitazioni del Prof. Giampiero Bozzolato, che è successo nel ruolo di maestro al compianto Prof. Sergio Bettini, si è misurato con temi più impegnativi, sempre nell’ambito neoromantico. Nel 1990 ha allestito alcune mostre nella città natale. Insoddisfatto tuttavia da tali esperienze si è ritirato a vita privata e ha continuato incessantemente a produrre disegni, chine e tempere a cui non metteva né titoli né date, come se il tempo fosse fermo tra le mura della sua casa natale da cui non si è più mosso e dove si è spento il 24 luglio 2016 con il conforto delle sorelle. Emma Zago, sorella maggiore di Beppino, psicologa e psicoterapeuta, ha svolto attività clinica come primario psicologo nei Servizi d’Igiene mentale dell’ULS 6 di Padova. Socio didatta SIPPR (Società Italiana di Psicologia e Psicoterapia Relazionale) e SIRTS (Società Italiana di Ricerca e Terapia Sistemica), ha avuto numerosi incarichi di insegnamento. È autrice di molte pubblicazioni tra cui Droga: Prevenzione e Terapia (Mastrogiacomo Editore, 1980). Continua ad occuparsi di temi sociali e culturali, compresa la vasta raccolta delle opere del fratello artista. ISBN: 9788854955806 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autrice: Emma Zago Edizione: 2022 Stato: disponibile

Aggiungi al carrello

16,00

Prodotto aggiunto al carrello.

Vai al carrello

È stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto

Vai al carrello
La Ricerca della Bellezza

La Ricerca della Bellezza

€ 20,00

Un invito a scoprire la bellezza. Un decalogo che va dalla sociologia all’arte, dalla moda alla biologia,dalla luce al suono, dall’architettura al design e dalla cosmesi alla fotografia, per scoprire il filo che unisce ogni esperienza umana e dà un valore profondo alla nostra esistenza. Una guida curiosa per le nostre esperienze, per le scoperte quotidiane, per l’intreccio di relazioni ed avvenimenti che significano il vivere nostro con gli altri, nella scoperta continua e nella meraviglia della vita. La bellezza non è semplicemente un’immagine, una canzone, un profumo, un viso o una realtà che salta improvvisamente agli occhi: ha bisogno del nostro sentire, delle nostre esperienze per trasformarsi in quell’emozione potente che non ci stanca mai. Abbiamo bisogno del bello, ma anche il bello ha bisogno di noi per realizzarsi ed essere riconosciuto. Una relazione continua che, via via, spazia in ogni dimensione della vita, nell’intimità di ciascuno. È un’avventura per tutti, un viaggio di emozioni, immagini e riflessioni alla ricerca senza tempo della bellezza. Mattia Caon nato e cresciuto a Padova, ha 25 anni. L’interesse e la curiosità per la moda si manifestano prestissimo e negli anni dell’adolescenza collabora con diversi brand italiani. A 17 anni scopre la passione per la fotografia e passa dall’altra parte dell’obiettivo, iniziando così il suo percorso di fotografo amatoriale. I suoi scatti rubano emozioni e sentimenti custoditi nel profondo dei soggetti che fotografa. Si laurea all’Università Ca’ Foscari di Venezia in Economia e Commercio, che arricchisce con una magistrale in Design della Comunicazione alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano; città dove risiede per qualche anno cogliendo e sviluppando gli aspetti più innovativi del marketing, come quelli legati alle nuove tecnologie, ai social media e alla loro influenza nella moda, nella comunicazione e nelle relazioni. Questo è il suo primo libro.   Indice Introduzione   ISBN: 9788854955820 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autore: Mattia Caon Edizione: 2022 Stato: disponibile

Aggiungi al carrello

20,00

Prodotto aggiunto al carrello.

Vai al carrello

È stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto

Vai al carrello
30 per 10

30 per 10

€ 0,01

Il volume è il catalogo della mostra '30x10. Arte ceramica contemporanea. Tributo ai cicli affrescati del XIV secolo di Padova' Padova, Scuderie di Palazzo Moroni 9 luglio - 28 agosto 2022 "Un titolo emblematico, “30x10”: dieci anni della rassegna dedicata alla ceramica contemporanea, in una moltiplicazione il cui risultato dà 300, il secolo celebrato dall’iscrizione nel Patrimonio Mondiale, nel luglio 2021, dei cicli affrescati di Padova del XIV secolo. La suggestione di una rilettura degli affreschi padovani con occhi moderni, e con un linguaggio altro, è unica, così come lo sono i risultati di questa sfida. E le personalità diverse dei ceramisti coinvolti declinano le molte chiavi di lettura proposte dalla curatrice Mara Ruzza in forme eterogenee. Lascio ai testi in catalogo il compito di approfondire questi aspetti: mi preme invece sottolineare ancora una volta, ce ne fosse il bisogno, lo straordinario risultato raggiunto dalla nostra città con l’iscrizione nel Patrimonio Mondiale, suggello di un lavoro corale durato molti anni, per il quale sono dovuti molti ringraziamenti. E grazie anche a chi con cura, attenzione, creatività e rispetto ha voluto portare il suo tributo nella forma di un’opera d’arte, rinnovando un appuntamento ormai tradizionale e atteso con il linguaggio della ceramica." Andrea Colasio Assessore alla Cultura Comune di Padova 30x10 forme del tempo   ISBN: 9788854955295 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autore: Ruzza Mara (a cura di) Edizione 2022 Stato: Solo Presso Committente

Non disponibile
L’ affermazione dell’arte al femminile a Venezia

L’ affermazione dell’arte al femminile a Venezia

€ 18,00

Nel 2022, per la sezione di Venezia della FIDAPA (Federazione Donne Arti Professioni e Affari) ricorre il settantesimo anniversario della sua fondazione; al fine di celebrare questa ricorrenza, in linea con gli obiettivi statutari dell’associazione, le socie hanno deciso di dar vita a un progetto editoriale che trae spunto dalla tesi magistrale di una giovane studentessa. Chiara Cristante ha approfondito le peculiarità della sezione di Venezia, riportando alla luce interessanti materiali d’archivio che delineano il primo decennio di attività. L’affermazione dell’arte al femminile a Venezia 1952-1962. Il primo decennio di storia della FIDAPA si pone l’obiettivo di consegnare alla Storia un prezioso documento di ricerca atto a testimoniare la spiccata vocazione artistica della sezione lagunare, ma anche di ricostruire parte dell’archivio storico della sezione portato via dalla furia dell’acqua granda, il 4 novembre del 1966. Un libro dal taglio storico che amplia l’indagine dell’autrice arricchendola con una cronistoria delle attività espositive degli ultimi venticinque anni, anni in cui la sezione rivive una nuova e animata stagione artistica, una conferma che tra gli scopi della FIDAPA c’è il sostegno alle donne e, nello specifico a Venezia, la promozione di quelle che operano nel settore delle arti. Completa il percorso un capitolo dedicato a Luigina De Grandis, una delle artiste più rappresentative del primo decennio di fondazione della FIDAPA di Venezia; è un tributo a una pittrice, Maestra del colore, che ha saputo dare un notevole impulso all’arte firmata al femminile sia in termini di ricerca artistica sia per quanto concerne la sua capacità di trainare, con iniziative mirate, il gruppo delle artiste veneziane attive negli anni Cinquanta e Sessanta, nonché un omaggio della sua sezione FIDAPA in vista delle celebrazioni del centenario della nascita che si terranno nel 2023. Chiara Cristante, nata in provincia di Pordenone nel 1989, dopo il liceo sociopsicopedagogico si laurea nel 2016 in Storia dell’arte presso l’Università degli studi di Padova. Ha lavorato nel campo didattico ed educativo sia in Italia che all’estero. Lavora come insegnante. Daniela Rossi vive e lavora tra il Veneto e la Calabria è curatrice editoriale indipendente e professionista della scrittura; studiosa di teorie, tecniche e linguaggi dei media, ha insegnato per un decennio Storia della grafica e della grafica pubblicitaria presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Esperta del settore editoriale.   Indice Presentazione Nota della curatrice Introduzione ISBN: 9788854955127 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autore: Chiara Cristante Curatrice: Daniela Rossi Edizione 2022 Stato: disponibile

Aggiungi al carrello

18,00

Prodotto aggiunto al carrello.

Vai al carrello

È stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto

Vai al carrello
Due mesi di carta 2021/22

Due mesi di carta 2021/22

€ 0,00

Catalogo della mostra DUE MESI DI CARTA Fantastic Bestiary / Paper House Venezia / Ca' Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna 22.12.2021 > 01.3.2022 ________ DARIO CESTARO: I SUOI LABORATORI-CANTIERE, LA SUA SCUOLA   Nel suo pluriennale lavoro di docente di Tecnologia della carta all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Dario Cestaro ha inteso raccogliere intorno a sé la comunità operosa dei suoi studenti, nella ricerca di materiali e forme. Questa operazione, costantemente ripetuta e intesa a produrre frutti preziosi e durevoli nel tempo, oltre che capace di stimolare negli studenti un’elaborazione originale degli spunti critici offerti dai corsi accademici, mette a frutto i fondamenti teorici presentati e gli espedienti tecnici inerenti al lavoro creativo. Un’opera di costante affinamento che discende dal profilo stesso del docente il quale, come ogni autentico artista, ricercatore e sperimentatore, è sempre proiettato al di là dell’atto creativo e ideativo immediato, nel tentativo di aprire, attraverso sperimentazioni diverse (e ribadendo con questo autenticamente la sua qualità di ‘moderno’), con le correzioni e i cambiamenti di rotta necessari, spazi ‘ulteriori’ alla creatività e alla ricerca. L’interconnessione e lo scambio tra la dimensione domestico-intimistica e segreta della ‘casa’, (oltretutto vissuta e percepita dai suoi studenti con particolare intensità in questo periodo di reclusione forzata) e quella del laboratorio-cantiere, costantemente aperto e attivo, vale a dire, dello spazio di sperimentazione, attrezzato e condiviso, in cui la ‘casa’ si trasforma virtualmente è la cifra stilistica che contraddistingue tutta la produzione di Dario Cestaro, modus operandi da lui sicuramente trasmesso attraverso l’insegnamento. Questa si è rivelata, nell’occasione della produzione delle opere attualmente in esposizione alla Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro, un’impostazione di grande rilevanza teorica e metodologica, se si considera che i suoi studenti hanno prodotto le opere, interamente a casa, nella modalità ‘a distanza’. I lavori sono stati realizzati nell’ambito dei corsi tenuti rispettivamente nel 2019-20 (progetto case: ‘paper house’) e nel 2020-21 (progetto animali: ‘bestiario fantastico’), dove appunto i valori di ‘interno’ ed ‘esterno’ oltreché di ‘materiale’ (espresso nella fattispecie nella forma di plurimaterico), e ‘immateriale’, sembrano combinarsi e scambiarsi di segno, mescolando e potenziando qualità e caratteristiche specifiche. In Cestaro si avverte come fondamentale e prioritaria la ricerca sui materiali e sulle loro potenzialità, espressive. in rapporto ai due progetti: la leggerezza e la fragilità della carta percepita come materiale primario, di facile accessibilità, la cui infinita disponibilità ad essere modellata è il presupposto del primo progetto (quello delle ‘case’), si muta nella scelta di un materiale diverso, il cartoncino in cellulosa, nel caso del ‘bestiario fantastico’ del secondo progetto, che si offre più propriamente alla resa scultorea, dando incisivo risalto a un ben diverso senso di consistenza e resistenza La modulabilità della carta è effetto immediatamente apprezzabile nel progetto delle ‘case’ e mira di fatto ad una ridefinizione del concetto stesso di ‘casa’ e della sua presunta solidità. L’aspetto spesso sbilenco e in equilibrio instabile, sviluppato in altezza, delle case, che mostrano persino strutture ancora smontate e disaggregate (vedi locandina per Un mese di carta), o in abbandono e in di-sfacimento, che ‘saltano su’ (pop- up) da spazi indefiniti e indefinibili, dove la ‘natura’ pare riprendere il sopravvento sulla ‘cultura’, segnala una realtà in movimento, in continuo stato di metamorfosi. E in questa metamorfosi la casa, se può essere intesa come castello o torre, punto di avvistamento e di guardia rispetto all’incursione del reale, è anche luogo di estremo rifugio e protezione e luogo di educazione degli affetti. Nella mostra sono presentate varie tipologie di ‘ case’: sono a tutti gli effetti case le serre (case dei fiori), sono case anche le serre aggiunte alle strutture principali, lo sono le casette per gli uccelli, costruite in cima ad un palo, sono case quelle a forma di fungo (e per di più, rosa, forse per gli abitanti fantastici del bosco). Si presenta come capace di riassumerle tutte il carapace della tartaruga, una ‘casa ‘che è auto prodotta, totalmente connaturata con l’animale stesso, che la porta con sé. Tutte le lezioni offerte dalla pratica dell’’ingegneria della carta’ sono, in questi progetti, ampiamente sfruttate e certamente richiamate: si tratta di rappresentare l’emergere e il manifestarsi in superficie, l’assumere visibilità di quanto è sprofondato in misteriose profondità (come nel libro-scrigno dei pop-up) e nascosto in densi agglomerati e ispessimenti (come, nuovamente, nella tecnica di auto-presentazione e auto-illustrazione utilizzata nei tableaux pop-up), in un perenne lavoro di assestamento, nello scambio di valori e qualità formali diversi. La rivelazione della vita presente nelle case, tratto che segnala la capacità di incidere e modificare la struttura architettonica stessa, è elemento fondamentale della loro presentazione: spesso le case sono rappresentate con finestre illuminate, da cui trapela la luce, non solo per effetti scenografici (e Dario Cestaro nasce come scenografo teatrale), in cui, anche solo resa nella forma di silhouette, si indovina la presenza del-la figura umana, intesa ad animare e permeare l’ambiente. La saldatura tra le operazioni dell’edificare (resi come apertura continua di nuovi cantieri) e dell’abitare, intimamente connesse, è mirabilmente raggiunta da Cestaro in opere ormai famose, nelle presentazioni di edifici e monumenti delle città d’arte quali Venezia, Firenze, Milano e Roma, attraverso la messa a fuoco e l’esibizione delle loro “meraviglie”, cui Cestaro attende, con notevole originalità con un’opera di accurato e paziente smantellamento, anziché di ribadimento, dei valori monumentali e ufficiali delle architetture storiche. Quest’operazione è condotta con fine spirito che si potrebbe definire ironico, mediante l’uso di co-lori sfumati e quasi non esistenti in natura, con l’adozione di prospettive, accostamenti e sovrapposizioni inedite, mescolandoli con spazi abitati (le piazze e le vie, i luoghi di ritrovo, i luoghi di lavoro animati da molti ‘cantieri’) e dunque modificati, animati da presenze umane ed animali, aperti alla possibilità di incontri e conversazioni, evocativi di un’atmosfera ricca di suggestioni, di colori e di suoni che rivela e introduce una dimensione teatrale, nell’interazione tra edifici ricondotti a fondali e prospettive teatrali e tra azioni umane, anche se solo accennate o colte in movimenti bloccati. I concetti sapientemente applicati di resa tridimensionale e di rappresentazione di movimento (anche se il movimento è solo accennato), costituiscono l’opera di Cestaro come una memoria sensuale e sensibile (suoni, colori, sapori, odori), un archivio di gesti, di atteggiamenti e comportamenti, utile a ricostruire tutta un’atmosfera nel concorso di valori formali e aspetti tecnici colti con originalità ideativa e precisione tecnica. Se l’aspetto tecnico e formale di partenza è quello segnalato dal titolo ufficiale: “Due mesi di carta”, che rimanda al precedente “Un mese di carta”, dove la carta assume la necessaria preminenza (salvo a scoprire che il bestiario fantastico è in realtà realizzato nel materiale più consistente e diversamente duttile del cartoncino in cellulosa), il significato del titolo resta tutto da interpretare: ovviamente ci si riferisce alla durata della mostra: per due mesi, ma si potrebbe anche intendere che la contemplazione di queste opere richiederà necessariamente, per uno stesso riguardante, continuativamente due mesi? S’intende che se ne continuerà a parlare, da parte del pubblico, dei critici e della stampa, per due mesi interi? (e forse anche di più?). S’intende che le attività e le strutture che affiancheranno e saranno di supporto e di amplificazione dell’evento saranno operanti per due mesi interi? In ogni modo alla ‘carta’ pur nella sua fragilità, proprio per la sua disponibilità ad essere modellata, per la sua duttilità, viene assegnato un ruolo fondamentale destinato a fornire una testimonianza durevole, incancellabile, autenticamente aere perennius, soprattutto nella ricreazione della realtà in forma animata. L’utilizzazione del cartoncino in cellulosa, per il progetto del ‘bestiario fantastico’, ribadendo anch’essa, rispetto all’utilizzo della carta, la sua qualità di materiale primario, riconducibile al ruolo strutturante che la cellulosa ha in natura nei vegetali, apre nuovi scenari creativi possibili. È il materiale stesso, di cui certamente Cestaro, nella sua ricerca rigorosa, ha approfondito la natura e le funzioni, a suggerire l’adozione di nuove strategie creative nel secondo progetto. Nel bestiario fantastico si trovano insetti, (l’eterea libellula acquista evidenza e corporeità nel suo rivesti-mento scintillante), uccelli che rivelano piumaggi resi consistenti da una pesante embricatura (il gufo rosa con la testa ripiegata; un uccello bianco con piume che sembrano incollate), robusti crostacei dai colori sgargianti, con chele aggressive, ma anche un topolino con indosso un rivestimento di protezione. Rappresentato in solide scaglie, sovrapposte, il piumaggio degli uccelli si presenta come una vera e propria ‘lorica’ protettiva. La ‘lorica’ registra puntualmente il Dizionario Treccani, può avere valenza in zoologia, dove significa “sorta di esoscheletro cuticolare, di aspetto chitinoso che protegge le pareti del corpo dei rotiferi”. La genialità di Cestaro è quella di applicarla, imprevedibilmente, su larga scala, ad animali altri. Non mi sembra improbabile che Dario Cestaro ne fosse a conoscenza al momento di strutturare il progetto del ‘bestiario fantastico’ e di orientarlo verso forme espressive che sfruttano a fondo le potenzialità dei materiali e le suggestioni da questi evocate. La qualità dell’opera di Dario Cestaro così come quella dei suoi studenti è intesa a suscitare la meraviglia, a produrre l’incanto, contemporaneamente esaltando l’apporto cognitivo dei valori estetici. Si potrebbe adattare a lui la definizione che Svevo dà del personaggio di Bloom nell’Ulisse di Joyce: è, senza dubbio, e per nostra fortuna, un “sognatore esattissimo”.   Carla Vaglio Presidente dell’Associazione culturale Collezione Piero Marengo Progetto libro animato e d’artista - Torino Prof. emerito Università di Torino Per informazioni: Dario Cestaro dario@dariocestaro.it www.dariocestaro.it   ISBN: 9788854954687 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autore: Dario Cestaro Edizione: 2021 Stato: disponibile presso committente

Non disponibile
Alberto Biasi Antologia critica 1965-2021

Alberto Biasi Antologia critica 1965-2021

€ 24,00

La storia di un artista è fatta anche della storia della sua critica. Mosso da tale convinzione, il presente volume raccoglie un’ampia selezione di testi sull’opera di Alberto Biasi, cui si aggiungono approfonditi apparati storici e bibliografici. Uno tra i più affascinanti percorsi nell’ambito dell’arte variamente definita “cinetica” o “programmata”, o ancora “optical”, è stato supportato, interpretato e infine storicizzato dai protagonisti della critica e della storia dell’arte contemporanea, quali Giulio Carlo Argan, Umbro Apollonio, Filiberto Menna, Dino Formaggio, Caroline Tisdall, Jolanda Nigro Covre, Giuseppina Dal Canton, Serge Lemoine, Marco Meneguzzo e molti altri. Tante analisi e idee, finora sparpagliate tra cataloghi, fascicoletti e pieghevoli, sono riconsegnate compatte al lettore, che ha così la possibilità di ripercorrere “in diretta” l’intera vicenda dell’artista, guadagnando un livello di approfondimento non altrimenti conseguibile. Alberto Biasi (Padova, 1937) è un protagonista assoluto della storia dell’arte italiana del Secondo Dopoguerra. Tra i fondatori del Gruppo Enne, ha esposto in più di cento mostre personali in prestigiose sedi espositive italiane e straniere. Le sue opere fanno parte di autorevoli musei tra cui il MoMA di New York, la Galleria Nazionale di Roma, l’Hermitage di San Pietroburgo, il Centre Pompidou di Parigi e la Peggy Guggenheim Collection di Venezia. I curatori Guido Bartorelli è docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Padova. Nei libri e negli articoli che ha pubblicato si è occupato di avanguardie storiche, quali il Futurismo e il Cubismo, e delle questioni relative al film e al video d’artista. Ha inoltre curato numerose mostre, tra le quali Alberto Biasi: gli ambienti, presso Palazzo Pretorio di Cittadella (2016). Marta Previti è dottoranda all’Università di Padova con un progetto di ricerca dal titolo Il Gruppo Enne di Padova: confronti e ricerche attraverso gli archivi. È referente dell’Archivio Storico Alberto Biasi, per il quale ha curato il riordino e l’organizzazione sistematica dei documenti. Indice Introduzione di Guido Bartorelli Introduzione di Marta Previti   Daniele Mont D'Arpizio, «la difesa del Popolo», 20-03-2022 ISBN: 9788854954526 Collana: Storia dell´arte - Museologia Curatori: Guido Bartorelli, Marta Previti Edizione: 2021 Stato: disponibile

Aggiungi al carrello

24,00

Prodotto aggiunto al carrello.

Vai al carrello

È stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto

Vai al carrello
Giusto di Gand e la Comunione del Duca d’Urbino

Giusto di Gand e la Comunione del Duca d’Urbino

€ 60,00

La Comunione degli apostoli, eseguita a Urbino dal misterioso pittore fiammingo Giusto di Gand per una potente confraternita tuttora esistente, costituisce, con la predella di Paolo Uccello, la Pala del Corpus Domini. Tra le prime tavole a olio dipinte in Italia, è la più imponente di tutto il Quattrocento fiammingo. Solenne e raffinata, l’opera viene descritta da Giorgio Vasari come la “Comunione de ’l Duca d’Urbino”: Federico da Montefeltro, infatti, vi compare ritratto insieme al fratello Ottaviano Ubaldini della Carda. Sotto la loro egida il Ducato conobbe nel Rinascimento un capitolo artistico meraviglioso e cruciale, ancora parzialmente avvolto nel mistero: la Pala è uno dei tasselli che ne aiutano la comprensione. Il libro, frutto di vent’anni di studi e ricerche, si propone dunque di ricostruirne le vicende. Un recupero della memoria passata, attraverso la letteratura artistica, i documenti, la fitta bibliografia e un nuovo studio esegetico. Gli approfondimenti di specialisti internazionali, infine, danno conto della musealizzazione, dello stato di conservazione, dei restauri e della tecnica di questo dipinto affascinante, tuttora enigmatico e avvincente.   Francesca Bottacin è ricercatrice e professoressa incaricata di Storia dell’arte fiamminga e olandese all’Università di Urbino Carlo Bo, e Chercheuse associée al Centre de la Méditerranée moderne et contemporaine dell’Université Côte d’Azur. Già redattrice di «Notizie da Palazzo Albani», direttrice della Summer School Barocco mediterraneo, è nel Comitato scientifico dei «Quaderni della Scuola di Conservazione e Restauro». Ha al suo attivo diversi saggi, monografie e mostre: le sue ricerche sono rivolte principalmente ai rapporti tra pittura neerlandese e italiana, in particolare tra il Veneto e le Marche. Collabora con il Koninklijk Instituut voor het Kunstpatrimonium di Bruxelles e ha studiato i dipinti fiamminghi e olandesi delle collezioni dei principi Grimaldi di Monaco. Numerosi suoi lavori sono poi indirizzati alle donne nell’arte, sia moderna sia contemporanea, alle contaminazioni tra pittura, cinema, danza e fotografia nonché all’arte eco-sostenibile. Ha collaborato con prestigiose università e istituzioni, europee e americane, oltre che con l’Istituto Italiano di Cultura a Mosca, con il museo Pushkin e con l’Accademia del Bolshoi in Russia. Indice Prefazione di Fernando Marías Introduzione   ISBN: 9788854953642 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autore: Francesca Bottacin Prefazione: Fernando Marías Edizione 2021 Stato: disponibile

Aggiungi al carrello

60,00

Prodotto aggiunto al carrello.

Vai al carrello

È stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto

Vai al carrello
Io sono Marco, il pittore!

Io sono Marco, il pittore!

€ 19,00

Questo libro racconta la vita e l’opera di un grande artista italiano del Novecento: Francesco Marco Vedoà, bellunese, scomparso a Mirano, in provincia di Venezia, cinquant’anni fa. Perché questa figura è ancora sconosciuta ai più? Perché, anche oggi, “la cultura ufficiale” può essere crudele e faziosa proprio come un tempo, specie se l’interessato, dopo averla conosciuta, decide di farne a meno, pagando fino in fondo il prezzo dell’emarginazione e dell’oblio. Se è vero che l’arte contemporanea, distolta e dispersa da sollecitazioni e interessi i più vari, sta perdendo i suoi valori più autentici, i suoi interpreti più genuini, ecco che in Vedoà possiamo trovare un rifugio e un’alternativa. Un magistrale esempio di coerenza e rigore professionale, unito ad una qualità e maturità delle opere a dir poco impressionante. La sua scoperta è tardiva? Assolutamente no. Ce lo dicono le sue splendide creazioni, ancora tutte da conoscere, confrontare, valorizzare. Paolo Meneguzzo è nato Mirano (VE) nel 1946. Architetto, libero professionista operante in Riviera del Brenta, per molti anni si è dedicato alla pianificazione territoriale, a progetti di restauro e di edilizia minore. Critico verso l’architettura contemporanea che considera troppo esibizionista, velleitaria e sprecona, con l’avvento della pensione, e grazie ai suoi studi classici, ha rivolto i nuovi interessi alla storia locale e alla critica d’arte moderna alla quale, nel 2014, ha dedicato il saggio Arte e non arte. La scoperta del pittore, scultore e ceramista di origine bellunese Francesco Marco Vedoà (è apparso un suo lavoro già nel 1981) lo ha spinto a scrivere la presente biografia, finalizzata a valorizzare la figura e l’opera del grande artista italiano scomparso nel 1971.   Indice Prefazione Anteprime racconto e opere ISBN: 9788854954021 Collana: Storia dell´arte - Museologia Autore: Paolo Meneguzzo Prefazione: Renata Cibin Edizione 2021 Stato: disponibile

Aggiungi al carrello

19,00

Prodotto aggiunto al carrello.

Vai al carrello

È stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto

Vai al carrello