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Collana di Studi di Americanistica

Collana di Studi di Americanistica
Identità e trasformazione

Identità e trasformazione

€ 18,00

La domanda di fondo che sottende il presente lavoro riguarda i processi attraverso i quali i membri della comunità mebengokré, che vivono lungo il fiume Bakajá nel Brasile Centrale, definiscono un’idea di soggettività in relazione con il Sé e con l’Altro. Nel corso di questa ricerca, infatti, emerge cosa significhi essere “propriamente soggetti” attraverso il rapporto con l’Altro, sia esso costituito dal mondo indigeno, da quello non indigeno o dal mondo non umano. Tale processo dialogico viene a delineare così un movimento di permanente rielaborazione e di continui aggiustamenti, in un “divenire” delle forme che assume l’idea di soggetto sia individuale che collettivo. Paride Bollettin, laureato all’Università di Padova, ha conseguito il Dottorato in antropologia culturale all’Università degli Studi di Siena nel 2011. Ha lavorato poi come ricercatore e docente in Italia, in Brasile e in Inghilterra. Attualmente è professore visitante all’Universidade Federal da Bahia (Brasile) e Honorary Research Fellow all’University of Durham (UK). Ha pubblicato decine di articoli in riviste specializzate e in libri. Per la casa editrice Cleup ha curato il volume Lévi-Strauss visto del Brasile (con Renato Athias) e la raccolta in tre volumi Etnografie Amazzoniche. Indice Prefazione Introduzione ISBN:9788854952157 Collana: Collana di studi di americanistica 6 Autore: Paride Bollettin Edizione 2020 Stato: Disponibile

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Tutti siamo indigeni! Giochi di specchi tra Europa e Chiapas

Tutti siamo indigeni! Giochi di specchi tra Europa e Chiapas

€ 18,00

La “musa zapatista” ha ispirato i movimenti antagonisti e altermondialisti, europei e non solo, fin dalla seconda metà degli anni Novanta, consentendo loro di rinnovarsi e darsi un linguaggio condiviso. Le narrazioni molteplici che da questa musa scaturiscono sono la materia su cui l’autrice ha condotto la sua etnografia. Il testo è costruito in due parti, una messicana e una catalana: due facce di uno specchio, due parti di una ricerca etnografica policentrica, tesa a seguire la circolazione di narrazioni e immaginari politici che danno senso, oggi, alle scelte di partecipazione e militanza di molte persone. Essa si inserisce nell’ampio dibattito antropologico sulle costruzioni identitarie etniciste, per comprendere alcune declinazioni dell’indigenismo contemporaneo in America Latina. Mostra, ancora una volta, quanto le dimensioni apparentemente localistiche delle cosiddette identità etniche siano in realtà l’esito di interazioni con mondi geograficamente e culturalmente lontani, come in questo caso, composto di relazioni transoceaniche. Gli usi strategici dell’etnicità, categoria frutto qui di esclusioni coloniali, possono rivelarsi strumenti di inclusione sociale nel momento in cui entrano in risonanza con alcune proiezioni esotizzanti di società lontane, europee, pronte ad aderire e perfino a promuovere logiche movimentiste per cui “siamo tutti indigeni”.     Elena Apostoli Cappello Elena Apostoli Cappello insegna attualmente all’Institut d’Ethnologie dell’Università di Neuchâtel, in Svizzera. Le sue ricerche coinvolgono la sfera della partecipazione politica extra-istituzionale, interrogando i mutamenti che l’attraversano a partire dai primi anni Duemila. Formatasi all’EHESS di Parigi e all’Università di Milano Bicocca, ha condotto ricerche sul campo in Messico, in Catalogna, e soprattutto in Italia, dove segue ormai da un decennio le evoluzioni che innervano i mondi antagonisti e i movimenti per la giustizia globale, analizzando i percorsi di soggettivazione e gli immaginari eco-socialisti e post-socialisti contemporanei. Ha co-fondato il network EASA di antropologia dei movimenti sociali. Ha recentemente intrapreso ricerche di campo su modelli di sviluppo alternativo e sostenibile in Sicilia.     ISBN:9788867870516 Collana: Collana di studi di americanistica 4 Autore: Elena Apostoli Cappello Edizione 2013 Stato: Disponibile

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Donne pastore, gauchos e figli del vento

Donne pastore, gauchos e figli del vento

€ 16,00

Nella valle e nell’altopiano Calchaquí, nel Nord Ovest andino dell’Argentina, le caratteristiche della “casa”, della “famiglia” e della “parentela” rispondono a specificità ecologiche e culturali indigene. In questa regione di lunga resistenza dei gruppi diaguita e quechua alla colonizzazione spagnola, di meticciato e afro-meticciato, si muovono oggigiorno i pastori dell’altopiano, in maggioranza donne, e i gauchos, mandriani e agricoltori della valle, spesso migranti stagionali, dando forma a un universo parentale fluido ed elastico di autonomia riproduttiva femminile e padri mobili come il vento, il colibrì, il condor. Il libro analizza le categorie emiche e le pratiche di relazionalità parentale concentrandosi sugli aspetti culturali di organizzazione ecologica delle unità domestiche locali e delle reti di parentela estese tra altopiano, pedemonte e valle. Tali ecologie andine e dinamiche di parentela, studiate con metodo etnografico, includono i circuiti di movimento della pastorizia e delle migrazioni, ma anche le attività rituali che producono ed esprimono le relazioni tra i membri della famiglia e della comunità, gli animali, gli antenati e le potenti entità dell’ambiente andino, come la Pachamama-Santa Tierra. Daniela Salvucci ha lavorato come ricercatrice presso l’Università Nazionale di Catamarca, Argentina, dopo aver svolto il Dottorato di ricerca in Antropologia, Etnologia e Studi culturali all’Università di Siena e realizzato ricerche presso lo IAI-Ibero-Amerikanisches Institut di Berlino e il CEMLA-Centro Estudios Migratorios Latinoamericanos di Buenos Aires. Si occupa di studi di parentela in Europa e Sud America, di rituali e di territori indigeni in area andina. Indice Introduzione ISBN:9788867876808 Collana: Collana di studi di americanistica 4 Autore: Daniela Salvucci Edizione 2016 Stato: Disponibile

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Etnografie collaborative e questioni ambientali

Etnografie collaborative e questioni ambientali

€ 18,00

Da un Messico sempre brulicante di storie, di voci rincorse nell’etere, a un’Amazzonia sempre densa e misteriosa, aleggiante di sogni e di spiriti. I percorsi di questo libro toccano questi estremi, nel milieu di terre violate da cementificazioni, monocolture, estrazioni petrolifere e animate da persone e da progetti di ogni tipo dove i confini non sono mai netti, ma si perdono in mille tonalità di grigio. Le terre del sogno e del disincanto dove antropologi e indigeni sono chiamati a mediare su questioni ambientali e politiche e ad accompagnare percorsi partecipativi, consapevoli entrambi di un processo di costruzione di senso divenuto patrimonio comune. Questo volume raccoglie i lavori di ricercatori che hanno lavorato sul campo nell’America Latina contemporanea, producendo “etnografie collaborative” che, in vario modo, hanno fatto emergere le voci dei protagonisti, condividendo la loro vita quotidiana o le loro battaglie politiche. Il quadro che ne emerge invita a continuare a sognare nuovi destini per questo continente e a intrecciare nuove e sempre più complesse trame interculturali.     Donatella Schmidt È docente di Etnologia all’Università di Padova. Ha condotto ricerche presso gli Mbya-Guarani in Argentina e in Paraguay (Do you have an opy?, 1994). Più di recente si è occupata di migrazioni (Antropologia del grigio. L’altro visto dall’altro, 2001, e Tre paesi, un progetto, 2004) e di pratiche e retoriche politiche della minoranza migrante e della società maggioritaria; in quest’ottica si inseriscono gli articoli per il “Journal of Finnish Anthropology” e il libro Il noi politico del Nordest. Migranti, locali e Victor Turner (2010).   Francesco Spagna Insegna Antropologia culturale all’Università di Padova. Ha svolto ricerche presso comunità native del Nord America e si è occupato di tematiche di Antropologia dell’educazione e di Antropologia medica. Tra le sue pubblicazioni: L’ospite selvaggio (1998); La forza nelle parole (con Guy Lanoue, 2000); Sulle orme della tradizione (2008); L’universalismo biforcuto:a oltre mezzo secolo dai temi di “Razza e storia” di Lévi-Strauss (http://www.antrocom.org/, 2010). ISBN:9788861298972 Collana: Collana di studi di americanistica Curatori: Donatella Schmidt, Francesco Spagna (a cura di) Edizione 2012 Stato: Disponibile

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Claude Lévi-Strauss visto dal Brasile

Claude Lévi-Strauss visto dal Brasile

€ 16,00

Claude Lévi-Strauss ha rappresentato, e continua a rappresentare, uno dei momenti più significativi non solo per la ricerca antropologica, ma per tutta la riflessione dell'uomo sull'uomo, così che l'interesse per la sua riflessione etnografica e teorica non sembra affatto diminuire, stimolata anzi da nuove originali e innovative letture. Alcune di queste sono quelle proposte in questo volume, che vuole rendere omaggio al pensiero del 'padre dello strutturalismo' a partire proprio dalle riflessioni che sulla sua opera vengono sviluppate in Brasile, suo principale terreno etnografico e luogo della sua consacrazione come antropologo. Ma il suo incontro con l'altro lato dell'Oceano non è solamente geografico, è costituito da relazioni di parentela teorica, di influsso reciproco, di contaminazione, di modificazione, come nelle relazioni tra i miti analizzati nelle Mitologiche. Questo libro propone una approfondita analisi dei concetti sviluppati su specifiche tematiche, quali i miti o la relazione tra questi e la storia, ma anche di aspetti apparentemente marginali dell'elaborazione teorica lévi-straussiana, come la musica, il cinema, l'antropologia urbana. Allo stesso tempo esso presenta uno sguardo sull'opera dell'autore che si inserisce nella complessità propria di un tentativo di definizione dei codici che fondono la natura e la cultura, in una poetica di mitologie, relazioni di parentela, identità e differenze, alla ricerca di quegli elementi che ne hanno caratterizzato, nella continuità e nella trasformazione, la produzione intellettuale. Se l'influenza del suo pensiero sulla successiva produzione antropologica è infatti innegabile, e forse incalcolabile, per chi si occupa dei popoli amerindi, essa, come dimostrano i testi qui raccolti, trascende i limiti etnografici per divenire imprescindibile per tutti coloro che, da approcci differenti, indagano le molteplici forme in cui l'uomo ha organizzato la propria vita. Curatori: PARIDE BOLLETTIN Dottorando in antropologia nella Scuola di Dottorato in 'L'Interpretazione. Letteratura Italiana, Letteratura Comparata, Semiotica e Comunicazione Simbolica, Antropologia, Etnologia, Studi Culturali' dell'Università degli Studi di Perugia e l'Università degli Studi di Siena, da anni si occupa di ricerche in Amazzonia, in particolare con il gruppo indigeno mebengokré-xikrin. Oltre a numerosi saggi e articoli in libri collettivi e riviste specializzate, ha curato i volumi: Amazzonia Indigena (2008) e Ricerca sul campo in Amazzonia (2009). RENATO ATHIAS Dottore di Ricerca nell'Università di Parigi X, attualmente è professore aggiunto del Programa de Pós-Graduação em Antropologia da Universidade Federal do Pernambuco e professore del Dottorato Interuniversitario in Antropologia Ibero-americana della Universidad de Salamanca. Vanta anni di esperienza di ricerca con i gruppi indigeni amazzonici, del Rio Negro e del Pernambuco ed attualmente coordina il 'Laboratorio di Antropologia Visuale' del 'Nucleo Immagine e Suono & Scienze Umane' e il 'Nucleo di Studio e Ricerca sull'Etnicità' (NEPE) della Universidade Federal de Pernambuco (UFPE). ISBN:9788861297098 Collana: Collana di studi di americanistica Autore: Bollettin P., R. Athias (a cura di) Edizione 2011 Stato: Disponibile  

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