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Scienze storiche

Archivio Papafava dei Carraresi Antonini. Amministrazione dei beni e contabilità

Archivio Papafava dei Carraresi Antonini. Amministrazione dei beni e contabilità

€ 24,00

Con questo volume si inaugura una collana pensata per accogliere strumenti descrittivi di archivi, soprattutto inventari, realizzati con impostazione scientifica da professionisti del settore, che ultimamente – a causa anche della diffusione di descrizioni online – trovano poche sedi di accoglienza. In questo caso si tratta dell’inventario del fondo «Amministrazione dei beni e contabilità» del grande complesso archivistico della famiglia padovana Papafava dei Carraresi Antonini: in tutto 717 unità archivistiche, prodotte fra il 1705 e il 1927 anche da altre famiglie (Testa, Trento, Antonini) confluite per via matrimoniale in Papafava. La descrizione di questo fondo è un’ulteriore tappa del lungo percorso iniziato nel 1990 con il primo elenco sommario. I documenti consentono di ricostruire non solo le vicende familiari, ma un articolato contesto socio-economico, comprendente la storia del paesaggio, le colture agrarie, le iniziative pre e proto industriali di un ampio territorio veneto e friulano. Autrice: Giorgetta Bonfiglio-Dosio si occupa di archivi dal 1969, in ruoli differenti: è stata funzionario e primo dirigente nell’amministrazione archivistica, professore ordinario di archivistica all’Università di Padova, vicepresidente del Comitato tecnico-scientifico degli archivi e componente del Consiglio superiore beni culturali, consigliere nazionale dell’ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana), consigliere e presidente dell’ANAI-Sezione Veneto; è attualmente, dopo il pensionamento, professore a contratto di archivistica nelle università Ca’ Foscari di Venezia, Macerata, Firenze, direttore scientifico della rivista «Archivi», socia di numerose accademie e società scientifiche. Indice e Introduzione ISBN:9788854950887 Collana: Invenire, 1 Autore: Bonfiglio-Dosio Giorgetta Edizione 2019 Stato: disponibile  

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Patate in laguna e altrove...

Patate in laguna e altrove...

€ 15,00

Tra gli alimenti giunti dall’America al seguito di Cristoforo Colombo un posto di primo piano è occupato dalla patata che, come il mais, ha integrato quelli che fino ad allora erano stati gli alimenti di base, contribuendo a sfamare generazioni di indigenti. Non riscuote tuttavia un immediato successo. Osteggiata perché si crede che delle sue foglie si cibino le streghe per volare, o più realisticamente perché contiene una consistente dose di solanina che provoca effetti allucinogeni, rimane per molto tempo relegata nei giardini conventuali e ‘dei semplici’. Saranno gli ‘anni della fame’ dell’inizio dell’Ottocento a imporla sulle tavole degli italiani, grazie alle coraggiose sperimentazioni di possidenti illuminati che ne vedono con lungimiranza le opportunità alimentari ed economiche. Per il Veneto, singolare l’esperienza del patrizio veneziano Pietro Antonio Zorzi che nelle sabbie salmastre dell’isola della Giudecca pone a coltura diversi nuovi incroci, aprendo la strada a varietà locali recentemente rivalutate.   Marina Scopel si occupa di storia della gastronomia e dell’alimentazione, con particolare attenzione a tematiche conviviali riferite all’area veneta. Ha collaborato con la rivista «Appunti di gastronomia» diretta da Claudio Benporat con numerosi articoli, frutto di ricerche d’archivio su documenti inediti. In Cucina e convivialità a Padova nel Quattrocento (Trento 2017) ha pubblicato la descrizione di fastosi conviti tratti da un ricettario manoscritto composto sullo scorcio del secolo. Presentazione ISBN: 9788854950726 Collana: Homo edens. Alimentarsi tra cultura, paesi e regioni Autore: Marina Scopel Edizione: 2019 Stato: disponibile

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La mano e l'inquisitore

La mano e l'inquisitore

€ 33,00

Erasmo, il suo epistolario in particolare, accompagna questa ricerca sulla mano quando si presenta come emanazione di un inquisitore, oppure di un potere (una struttura religiosa o politica) che obbliga, punisce, annienta l’individualità. Nelle sue linee che trasmettono il destino dell’uomo, traspare, come in uno specchio, questo universo ambiguo, persecutore, invadente. L’uomo, non solo religioso, che assume il compito di inquisire, si cela nei suoi meandri. Ideologie e immagini si trasformano al suo interno, proponendo dell’uomo un misterioso poliedro di immagini e di parole, ove la mano si muove simile al “cerchio” di Leonardo, mentre dell’uomo si evidenziano le “mutazioni”. Un cammino che giunge fino alle società contemporanee quando la mano inquisitrice si inserisce all’interno di una ideologia. La mano di Erasmo non è una narratrice di favole bensì rappresentazione di movimenti di immagini e di sensibilità alla ricerca di un disegno possibile della libertà umana. Achille Olivieri ha insegnato Storia della storiografia moderna e Storia moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova (e si è fatto promotore della storia della storiografia sia nei suoi aspetti generali sia in relazione al mondo moderno), e studia i movimenti ereticali del Cinquecento Ha soggiornato per i suoi lavori lungamente a Parigi, a Tours, a Bordeaux, a Basilea e a Varsavia. Fra i suoi lavori si segnalano i seguenti: La Riforma in Italia. Strutture e simboli, classi e poteri, Milano 2010 (seconda edizione); Il laboratorio di Jules Michelet, Milano 2001 e quindi Erodoto nel Rinscimento. L’umano e la storia, Roma 2004. Su Giovanni Calvino: Calvino ieri e oggi in Italia, a cura di Pietro Bolognesi e Achille Olivieri, Roma 2010. Per le metodologie: Strutture e forme del “discorso” storico, a cura di Achille Olivieri, Milano, 2005. Indice e introduzione ISBN: 9788867872244 Collana: Filologie nel lungo Rinascimento Curatore: Achille Olivieri Edizione: 2015 Stato: disponibile

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Profanazioni

Profanazioni

€ 26,00

Partendo dal concetto di “profanazione”, intesa come uscita dalla sfera del sacro di elementi che vengono così restituiti al libero uso degli uomini (attraverso differenti modalità di alterazione, eversione, violazione) – accezione che sta alla base di Profanazioni, il libro del filosofo Giorgio Agamben – il Convegno Internazionale Profanazioni, svoltosi presso l’Università di Padova nei giorni 14 e 15 novembre 2017, ha proposto un’indagine intrecciata e a più voci, e ha attraversato in modo trasversale e diacronico l’archeologia, il cinema, il teatro, la letteratura, l’arte. Si è in tal modo cercato di tracciare percorsi e approcci disciplinari diversi: dalla paura della profanazione nei contesti nel mondo antico, alla censura cinematografica, dalle riscritture del mito che rompono gli schemi tradizionali e infrangono la “sacralità” dei testi originali, alle “eresie” nel campo del teatro, della scrittura letteraria e della tradizione golemica, dalle effrazioni e de-sacralizzazioni della riflessione artistica novecentesca, alle forme alternative/profanatorie di sussistenza sperimentate sul corpo vivo della città contemporanea. Nell’accezione comune “profanare” significa “violare ciò che è sacro”, e “profano” (dal latino pro davanti e fanum luogo sacro) è propriamente ciò che sta davanti al sacro recinto, quindi ciò che non è consacrato o non è più sacro (sacer). Nel compiere una profanazione si può agire colpevolmente violando persone o cose, luoghi o dottrine, con l’infrangere regole e ritualità, il macchiarsi di atti proibiti, il rivelare misteri religiosi, il dileggiare dottrine. Ma esiste anche una diversa interpretazione del lemma, che ne mette in risalto la capacità di disattivare i dispositivi del potere, restituendo all’uso comune gli spazi che esso aveva confiscato. È questo il campo semantico entro il quale si sono articolate le analisi dei relatori. Indice Introduzione ISBN:9788867879250 Collana: ITHACA - Scienze dell´Interpretazione Curatori: Caterina Barone, Francesco Puccio Edizione 2018 Stato: Disponibile

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Nella Vicenza del Cinquecento: Andrea Palladio, le reti familiari  e le reti riformate

Nella Vicenza del Cinquecento: Andrea Palladio, le reti familiari e le reti riformate

€ 22,00

I movimenti ereticali e riformati accompagnano l’architettura di Andrea Palladio, questa ideale mano che si impone di trasformare le città (Vicenza, Venezia, Verona), le corti (la Fratta di Lucrezia Gonzaga), e di arricchire il territorio con le sue ville. Importante il modello di committenza mercantile e nobiliare che si collega con le grandi città calviniste dell’Europa: Ginevra, Lione, Anversa e Cracovia. Una forma di “illuminismo” si sviluppa dall’opera di Andrea Palladio fino a dialogare con Erasmo e Voltaire. Achille Olivieri ha insegnato Storia della storiografia moderna e Storia moderna presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova (e si è fatto promotore della storia della storiografia sia nei suoi aspetti generali sia in relazione al mondo moderno), e studia i movimenti ereticali del Cinquecento. Ha soggiornato per i suoi lavori lungamente a Parigi, a Tours, a Bourdeaux, a Basilea e a Varsavia. Fra i suoi lavori si segnalano i seguenti: La Riforma in Italia. Strutture e simboli, classi e poteri, Milano 2010 (II edizione); Il laboratorio di Jules Michelet, Milano 2011 e il volume Erodoto nel Rinascimento. L’umano e la storia, Roma 2004. Su Giovanni Calvino e il calvinismo: Calvino ieri e oggi in Italia, a cura di Pietro bolognesi e Achille Olivieri, Roma 2010. Per le metodologie: Strutture e forme del “Discorso” storico, a cura di Achille Olivieri, Milano 2005, e i lavori pubblicati sul simbolismo della mano. Attualmente è esperto e Studioso dell’Ateneo di Padova. Indice ISBN:9788867874262 Collana: Filologie nel lungo Rinascimento Curatori: Achille Olivieri Edizione 2015 Stato: Disponibile

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