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Scienze geografiche

La danza dello squalo

La danza dello squalo

€ 30,00

In Australia, nella Terra di Arnhem Nordorientale, la gente yolngu ha saputo adattarsi alle condizioni sociali, culturali ed economiche imposte dalle politiche coloniali e postcoloniali, intrecciando la conoscenza del passato con le sfide del presente, la saggezza degli anziani con la visione dei giovani. La ricerca descrive come il complesso sistema territoriale e politico indigeno è espresso nei racconti cosmogonici, nelle canzoni e danze rituali, ma anche come è modificato e trasmesso per educare le nuove generazioni e per dialogare con le istituzioni non indigene. Sia nel passato sia nel presente le performance rituali e contemporanee sono un’arena di incontro e di scontro in cui si creano nuove prospettive e modalità di confronto.   Franca Tamisari insegna Antropologia culturale presso Università Ca’ Foscari Venezia. Ha insegnato anche presso l’University of Sydney e l’University of Queensland dove ritiene la posizione di Adjunct Associate Professor. Svolge ricerche etnografiche fra gli indigeni australiani del Territorio del Nord e si occupa di antropologia della danza, dell’arte e del turismo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo La Sfida dell’arte indigena australiana. Tradizione, innovazione e contemporaneità (a cura di, con Di Blasio, Jaca Book 2007) e Indigenous Tourism, Performance, and Cross-Cultural Understanding in the Pacific («La Ricerca Folklorica» 61, 2010). Indice Prefazione ISSN: 2531-5498 ISBN:9788867878703 Collana: Etnografie Autore: Franca Tamisari Edizione 2018 Stato: Disponibile

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Percezioni di rischio

Percezioni di rischio

€ 17,00

I disastri naturali e tecnologici non sono mai eventi casuali e imprevedibili dovuti a bizzarie climatiche della natura o a semplici errori umani. Esaminando gravi disastri ambientali, dalla Cina al Giappone, dal Camerun al New Mexico, all’Ucraina, il volume mostra l’importanza dell’analisi antropologica nello studio degli eventi estremi. Per l’antropologia culturale i disastri sono sempre processi dinamici che si attivano gradualmente nel tempo. Le istituzioni politiche e gli organi di informazione, le credenze tradizionali, le strutture sociali, le forme di potere, ma anche le ideologie e le concezioni della natura, costruiscono la percezione del rischio e la vulnerabilità, diventando fattori fondamentali nell’incubazione di un disastro. Gianluca Ligi insegna Antropologia culturale all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Compie ricerche sul campo fra i Saami della Lapponia svedese, e si occupa di antropologia del paesaggio e del rischio. Tra le sue pubblicazioni: Antropologia dei disastri (Laterza, 2009); Il senso del tempo. Percezioni e rappresentazioni del tempo in antropologia culturale (Unicopli, 2011); Lapponia. Antropologia e storia di un paesaggio (Unicopli, 2016); cura di Antropologia del rischio («La ricerca folklorica» 66, 2012). Indice ISSN: 2531-5498 ISBN:9788867876181 Collana: Etnografie Autore: Gianluca Ligi Edizione 2016 Stato: Disponibile

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Tutti siamo indigeni! Giochi di specchi tra Europa e Chiapas

Tutti siamo indigeni! Giochi di specchi tra Europa e Chiapas

€ 18,00

La “musa zapatista” ha ispirato i movimenti antagonisti e altermondialisti, europei e non solo, fin dalla seconda metà degli anni Novanta, consentendo loro di rinnovarsi e darsi un linguaggio condiviso. Le narrazioni molteplici che da questa musa scaturiscono sono la materia su cui l’autrice ha condotto la sua etnografia. Il testo è costruito in due parti, una messicana e una catalana: due facce di uno specchio, due parti di una ricerca etnografica policentrica, tesa a seguire la circolazione di narrazioni e immaginari politici che danno senso, oggi, alle scelte di partecipazione e militanza di molte persone. Essa si inserisce nell’ampio dibattito antropologico sulle costruzioni identitarie etniciste, per comprendere alcune declinazioni dell’indigenismo contemporaneo in America Latina. Mostra, ancora una volta, quanto le dimensioni apparentemente localistiche delle cosiddette identità etniche siano in realtà l’esito di interazioni con mondi geograficamente e culturalmente lontani, come in questo caso, composto di relazioni transoceaniche. Gli usi strategici dell’etnicità, categoria frutto qui di esclusioni coloniali, possono rivelarsi strumenti di inclusione sociale nel momento in cui entrano in risonanza con alcune proiezioni esotizzanti di società lontane, europee, pronte ad aderire e perfino a promuovere logiche movimentiste per cui “siamo tutti indigeni”.     Elena Apostoli Cappello Elena Apostoli Cappello insegna attualmente all’Institut d’Ethnologie dell’Università di Neuchâtel, in Svizzera. Le sue ricerche coinvolgono la sfera della partecipazione politica extra-istituzionale, interrogando i mutamenti che l’attraversano a partire dai primi anni Duemila. Formatasi all’EHESS di Parigi e all’Università di Milano Bicocca, ha condotto ricerche sul campo in Messico, in Catalogna, e soprattutto in Italia, dove segue ormai da un decennio le evoluzioni che innervano i mondi antagonisti e i movimenti per la giustizia globale, analizzando i percorsi di soggettivazione e gli immaginari eco-socialisti e post-socialisti contemporanei. Ha co-fondato il network EASA di antropologia dei movimenti sociali. Ha recentemente intrapreso ricerche di campo su modelli di sviluppo alternativo e sostenibile in Sicilia.     ISBN:9788867870516 Collana: Collana di studi di americanistica 4 Autore: Elena Apostoli Cappello Edizione 2013 Stato: Disponibile

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Amministrare l'esotico

Amministrare l'esotico

€ 20,00

Il volume presenta e discute temi e problemi di antropologia storica dell’Eritrea e del nord etiopico durante il regime coloniale italiano, facendo reagire i dati d’epoca con l’etnografia contemporanea. La costruzione di una società e di un ordine coloniale richiedevano una etnologia pratica, cioè una conoscenza del territorio e delle genti da amministrare. Lo sguardo europeo è decostruito mostrando i paradigmi antropologici impliciti ed espliciti dei funzionari, e anche dei missionari con i loro programmi e pratiche di evangelizzazione e di conversione. Con attenzione alle dinamiche risposte dei colonizzati, alle relazioni di genere, alle cosmogonie e economie morali in conflitto, vengono analizzate spiegazioni e pratiche di controllo dinanzi a campi sociali problematici come il sistema parentale matrilineare, la possessione, la stregoneria, e le sfasature tra le procedure del diritto penale italiano e i diritti consuetudinari locali. Gianni Dore ha svolto attività di insegnamento e di ricerca per le Università di Cagliari, Ca’ Foscari Venezia e Alma Mater di Bologna. Specialista di studi sul colonialismo italiano, conduce ricerche sull’etnicità e sulla cultura materiale in Eritrea e Etiopia. Attualmente è affiliato per la ricerca scientifica al Dipartimento di Studi sull’Asia e l’Africa mediterranea dell’Università Ca’ Foscari. Indice Introduzione ISSN: 2531-5498 ISBN:9788867877188 Collana: Etnografie Autore: Gianni Dore Edizione 2017 Stato: Disponibile

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Donne pastore, gauchos e figli del vento

Donne pastore, gauchos e figli del vento

€ 16,00

Nella valle e nell’altopiano Calchaquí, nel Nord Ovest andino dell’Argentina, le caratteristiche della “casa”, della “famiglia” e della “parentela” rispondono a specificità ecologiche e culturali indigene. In questa regione di lunga resistenza dei gruppi diaguita e quechua alla colonizzazione spagnola, di meticciato e afro-meticciato, si muovono oggigiorno i pastori dell’altopiano, in maggioranza donne, e i gauchos, mandriani e agricoltori della valle, spesso migranti stagionali, dando forma a un universo parentale fluido ed elastico di autonomia riproduttiva femminile e padri mobili come il vento, il colibrì, il condor. Il libro analizza le categorie emiche e le pratiche di relazionalità parentale concentrandosi sugli aspetti culturali di organizzazione ecologica delle unità domestiche locali e delle reti di parentela estese tra altopiano, pedemonte e valle. Tali ecologie andine e dinamiche di parentela, studiate con metodo etnografico, includono i circuiti di movimento della pastorizia e delle migrazioni, ma anche le attività rituali che producono ed esprimono le relazioni tra i membri della famiglia e della comunità, gli animali, gli antenati e le potenti entità dell’ambiente andino, come la Pachamama-Santa Tierra. Daniela Salvucci ha lavorato come ricercatrice presso l’Università Nazionale di Catamarca, Argentina, dopo aver svolto il Dottorato di ricerca in Antropologia, Etnologia e Studi culturali all’Università di Siena e realizzato ricerche presso lo IAI-Ibero-Amerikanisches Institut di Berlino e il CEMLA-Centro Estudios Migratorios Latinoamericanos di Buenos Aires. Si occupa di studi di parentela in Europa e Sud America, di rituali e di territori indigeni in area andina. Indice Introduzione ISBN:9788867876808 Collana: Collana di studi di americanistica 4 Autore: Daniela Salvucci Edizione 2016 Stato: Disponibile

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Etnografie collaborative e questioni ambientali

Etnografie collaborative e questioni ambientali

€ 18,00

Da un Messico sempre brulicante di storie, di voci rincorse nell’etere, a un’Amazzonia sempre densa e misteriosa, aleggiante di sogni e di spiriti. I percorsi di questo libro toccano questi estremi, nel milieu di terre violate da cementificazioni, monocolture, estrazioni petrolifere e animate da persone e da progetti di ogni tipo dove i confini non sono mai netti, ma si perdono in mille tonalità di grigio. Le terre del sogno e del disincanto dove antropologi e indigeni sono chiamati a mediare su questioni ambientali e politiche e ad accompagnare percorsi partecipativi, consapevoli entrambi di un processo di costruzione di senso divenuto patrimonio comune. Questo volume raccoglie i lavori di ricercatori che hanno lavorato sul campo nell’America Latina contemporanea, producendo “etnografie collaborative” che, in vario modo, hanno fatto emergere le voci dei protagonisti, condividendo la loro vita quotidiana o le loro battaglie politiche. Il quadro che ne emerge invita a continuare a sognare nuovi destini per questo continente e a intrecciare nuove e sempre più complesse trame interculturali.     Donatella Schmidt È docente di Etnologia all’Università di Padova. Ha condotto ricerche presso gli Mbya-Guarani in Argentina e in Paraguay (Do you have an opy?, 1994). Più di recente si è occupata di migrazioni (Antropologia del grigio. L’altro visto dall’altro, 2001, e Tre paesi, un progetto, 2004) e di pratiche e retoriche politiche della minoranza migrante e della società maggioritaria; in quest’ottica si inseriscono gli articoli per il “Journal of Finnish Anthropology” e il libro Il noi politico del Nordest. Migranti, locali e Victor Turner (2010).   Francesco Spagna Insegna Antropologia culturale all’Università di Padova. Ha svolto ricerche presso comunità native del Nord America e si è occupato di tematiche di Antropologia dell’educazione e di Antropologia medica. Tra le sue pubblicazioni: L’ospite selvaggio (1998); La forza nelle parole (con Guy Lanoue, 2000); Sulle orme della tradizione (2008); L’universalismo biforcuto:a oltre mezzo secolo dai temi di “Razza e storia” di Lévi-Strauss (http://www.antrocom.org/, 2010). ISBN:9788861298972 Collana: Collana di studi di americanistica Curatori: Donatella Schmidt, Francesco Spagna (a cura di) Edizione 2012 Stato: Disponibile

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Claude Lévi-Strauss visto dal Brasile

Claude Lévi-Strauss visto dal Brasile

€ 16,00

Claude Lévi-Strauss ha rappresentato, e continua a rappresentare, uno dei momenti più significativi non solo per la ricerca antropologica, ma per tutta la riflessione dell'uomo sull'uomo, così che l'interesse per la sua riflessione etnografica e teorica non sembra affatto diminuire, stimolata anzi da nuove originali e innovative letture. Alcune di queste sono quelle proposte in questo volume, che vuole rendere omaggio al pensiero del 'padre dello strutturalismo' a partire proprio dalle riflessioni che sulla sua opera vengono sviluppate in Brasile, suo principale terreno etnografico e luogo della sua consacrazione come antropologo. Ma il suo incontro con l'altro lato dell'Oceano non è solamente geografico, è costituito da relazioni di parentela teorica, di influsso reciproco, di contaminazione, di modificazione, come nelle relazioni tra i miti analizzati nelle Mitologiche. Questo libro propone una approfondita analisi dei concetti sviluppati su specifiche tematiche, quali i miti o la relazione tra questi e la storia, ma anche di aspetti apparentemente marginali dell'elaborazione teorica lévi-straussiana, come la musica, il cinema, l'antropologia urbana. Allo stesso tempo esso presenta uno sguardo sull'opera dell'autore che si inserisce nella complessità propria di un tentativo di definizione dei codici che fondono la natura e la cultura, in una poetica di mitologie, relazioni di parentela, identità e differenze, alla ricerca di quegli elementi che ne hanno caratterizzato, nella continuità e nella trasformazione, la produzione intellettuale. Se l'influenza del suo pensiero sulla successiva produzione antropologica è infatti innegabile, e forse incalcolabile, per chi si occupa dei popoli amerindi, essa, come dimostrano i testi qui raccolti, trascende i limiti etnografici per divenire imprescindibile per tutti coloro che, da approcci differenti, indagano le molteplici forme in cui l'uomo ha organizzato la propria vita. Curatori: PARIDE BOLLETTIN Dottorando in antropologia nella Scuola di Dottorato in 'L'Interpretazione. Letteratura Italiana, Letteratura Comparata, Semiotica e Comunicazione Simbolica, Antropologia, Etnologia, Studi Culturali' dell'Università degli Studi di Perugia e l'Università degli Studi di Siena, da anni si occupa di ricerche in Amazzonia, in particolare con il gruppo indigeno mebengokré-xikrin. Oltre a numerosi saggi e articoli in libri collettivi e riviste specializzate, ha curato i volumi: Amazzonia Indigena (2008) e Ricerca sul campo in Amazzonia (2009). RENATO ATHIAS Dottore di Ricerca nell'Università di Parigi X, attualmente è professore aggiunto del Programa de Pós-Graduação em Antropologia da Universidade Federal do Pernambuco e professore del Dottorato Interuniversitario in Antropologia Ibero-americana della Universidad de Salamanca. Vanta anni di esperienza di ricerca con i gruppi indigeni amazzonici, del Rio Negro e del Pernambuco ed attualmente coordina il 'Laboratorio di Antropologia Visuale' del 'Nucleo Immagine e Suono & Scienze Umane' e il 'Nucleo di Studio e Ricerca sull'Etnicità' (NEPE) della Universidade Federal de Pernambuco (UFPE). ISBN:9788861297098 Collana: Collana di studi di americanistica Autore: Bollettin P., R. Athias (a cura di) Edizione 2011 Stato: Disponibile  

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