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Teatro

Opere teatrali
Lo spettatore condannato a morte

Lo spettatore condannato a morte

€ 16,00

Riuniti in un improbabile tribunale per giudicare, o meglio per condannare, i personaggi della pièce di Visniec compiono un itinerario in apparenza illogico e divagante, che trova radici profonde e riconosciute, benché non esclusive, nel teatro di Ionesco e si arricchisce in sordina di problematiche contemporanee. “Lo spettatore condannato a morte – scrive Renzi nella prefazione – sarà veramente una parodia della giustizia? oppure no? o bisogna andare a cercare da qualche altra parte? e dove?” Le risposte non sembrano semplici né ovvie, ma appare evidente che in gioco c’è anche e forse soprattutto un’idea di teatro che sembra realizzarsi in una continua oscillazione “fra l’affermazione e la distruzione dell’illusione scenica” (G. Losseroy) e trova la sua dimensione irrinunciabile, affermata dallo stesso autore, in una poetica “che implica la poesia, l’onirismo”. È anche questa poetica sotterranea che la traduzione italiana della versione francese della pièce, indicata da Vișniec stesso come versione di riferimento, ha cercato di non dimenticare. Matei Vișniec, drammaturgo, poeta e romanziere, nato nel 1956 a Rădăuţi (Romania), al confine con l’Ucraina, ed emigrato in Francia nel 1987, è oggi un commediografo di fama internazionale. Scritte dapprima in romeno e poi via via sempre più in francese, le sue pièces sono tradotte in molte lingue e sono rappresentate sui palcoscenici di tutto il mondo. Lo spettatore condannato a morte, scritta in romeno nel 1984 (rappresentata nel 1985), ovviamente non in Romania ma in Francia, è stata ripresa dal suo autore nel 1997 e tradotta da lui stesso in francese con la collaborazione di Claire Jéquier. Viene qui presentata per la prima volta in traduzione italiana. In un’intervista di Emilia David, l’autore tratta a fondo il problema della traduzione delle sue opere, che, nel suo caso, è soprattutto un problema di autotraduzione. Nella sua Prefazione iniziale, Lorenzo Renzi presenta a tutto tondo la figura poliedrica di Matei Vis¸niec e la ricca problematica che è sottesa nella sua opera. Ma ci assicura per prima cosa che leggendo i romanzi o assistendo alle sue pièces “il divertimento è assicurato”. Maria Emanuela Raffi ha insegnato Lingua e letteratura francese all’Università di Padova. Ha tradotto, fra l’altro, la corrispondenza di Rimbaud (Epistolario) per l’edizione italiana delle Opere complete (Einaudi-Gallimard, 1992). Indice ISBN: 9788854956254 Collana: Teatro Autore: Matei Visniec Edizione: 2023 Stato: disponibile

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Confessioni future

Confessioni future

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Nel 1860 Ferdinando de' Nicolosi, filosofo-chimico, si collegò al futuro: con un audace esperimento riuscì a far comparire su carta i pensieri e i ricordi di un postero del 2222, Vincenzo Bernardi da Gorgonzola. Il racconto del futuro è il tema della breve Storia filosofica dei secoli futuri che Ippolito Nievo scrisse nei primissimi mesi del 1860: la complessa situazione politica italiana di quel periodo, tra entusiasmi e amarezze, offre lo spunto per una 'profetica' storia mondiale fino alla vigilia in circa della fine del mondo come recita l'esplicito sottotitolo. Nel 2224, tra non troppi anni dunque, e solo un paio dopo il furto della memoria subìto dal Gorgonzola – i cui ricordi diventano il futuro di Nievo e, ormai, il nostro presente – è ambientato questo soggetto. Carla Ravazzolo, padovana, affianca all'attività di studio e ricerca nell'ambito della storia antica la passione per la scrittura. Le sue pagine sono spesso occasione di incontro per figure e tematiche di epoche diverse che, intrecciate dai fili della memoria, compongono inediti arazzi. Ha pubblicato per CLEUP il racconto Cercando Cirano (terna vincitrice del premio letterario Scritti al Bo, VI edizione) e il volume Thais, etera di Alessandro. Da Plutarco ai manga (2009). Di un suo breve testo teatrale, Parla la Sala, è stata data lettura durante la cerimonia inaugurale della Sala dei Giganti all'indomani delle opere di restauro (maggio 2008). ISBN: 9788861298798 Collana: Teatro Autore: Ravazzolo Carla Edizione 2012 Stato: disponibile  

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Antigone - Tragedia

Antigone - Tragedia

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Con 'Antigone – Libertà e destino', il poeta e drammaturgo Alessandro Cabianca completa la trilogia 'Le donne del mito'. Ha in precedenza rivisitato il mito di Medea secondo le molte versioni (da Pindaro ad Apollonio Rodio) che differiscono dal testo di Euripide, che ne ha fatto il prototipo della malvagità femminile. In 'Medea – La perfezione dell'ombra', Cabianca descrive Medea come madre amorevole, sposa ripudiata, straniera scacciata dai corinti, che si vendicano di Medea lapidandone i figli. Ha indagato, in 'Clitennestra – La saga degli Atridi', le ragioni di Clitennestra, più seguendo Alfieri che Eschilo, raccontando di una regina violentata dagli invasori achei, i quali, nel conquistare la città di Pisa Olimpia, le uccidono il marito e il piccolissimo figlio, e la fanno schiava-regina. Ora in 'Antigone – Libertà e destino' l'autore racconta gli ultimi tragici eventi che colpiscono la discendenza di Edipo e indaga sull'insanabile contrasto tra le ‘leggi della polis' e le 'leggi del sangue', trasformando la scelta di Antigone di seppellire il fratello in una rivendicazione, come in 'Antigone di Alfieri', di libertà contro la tirannide. L'intensità e la profondità dei sentimenti delle protagoniste, pur nella tragicità degli eventi che le colpiscono, smascherano le trame dei regnanti, la banalità e brutalità dei meccanismi del potere. Queste figure femminili, tra le più inquietanti del mito antico, acquistano nella rilettura di Cabianca forma diversa e nuovi significati. Di Alessandro Cabianca è stata pubblicata la traduzione in romeno di 'L'ora dello scorpione', sua ultima raccolta di poesie ('Ceasul scorpionului', IDC Press, Cluj-Napoca, 2010, traduzione e prefazione di Stefan Damian). ISBN:9788861295483 Collana: Teatro Autore: Cabianca Alessandro Edizione 2010 Stato: Disponibile  

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